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martedì 23 aprile 2019:
Simone Buti lascia la pallavolo, almeno quella giocata…
Ecco il suo annuncio ufficiale su facebook.
di Simone Buti*
Sono sincero, mi ero promesso di non fare un post di “addio” alla pallavolo giocata, in primis perché non ho mai amato gli addii e poi perché mi piaceva l’idea di “andarmene” come ero arrivato: in punta di piedi…
Dopo che la notizia si è diffusa però mi sono molto emozionato a leggere i tanti messaggi di affetto ricevuti, e visto che non riuscirò a rispondere e a leggerli tutti, ho pensato che forse era giusto scrivere due righe!
Smetto di giocare perché nella mia carriera ho chiesto tanto al mio fisico e adesso ne pago un po’ le conseguenze, lo sport di alto livello è molto bello ma anche molto usurante, e quando arrivi al giorno in cui ti rendi conto che forzare ancora vorrebbe dire rischiare di compromettere la tua vita futura, penso che sia giusto, a malincuore prenderne atto.
Mi ritengo un privilegiato e un ragazzo fortunato perché questo sport mi ha dato molto, ma molto di più di quello che avrei mai immaginato, in termini di risultati si, ma soprattutto in termini di amicizie, di affetto ed emozioni!
Si chiude questo capitolo della mia vita, un capitolo durato più di venti anni, ma non finisce qui l’amore per questo sport, sarò come un amico che cambia squadra, magari non mi vedrete più in campo ma continuerò a parlare di volley, continuerò a portare avanti progetti sul volley (tipo l’Eco Fun Camp che sto organizzando con #fabiofanuli) e magari ci saranno altre opportunità per rimanere in questo mondo che mi piacerebbe contribuire a far crescere ancora di più.
Grazie a tutti per i bellissimi messaggi, ma se qui c’è qualcuno che deve ringraziare quello sono io, perché ho ricevuto molto di più di quello che ho dato, ma soprattutto perché non sarei la persona che sono senza la pallavolo!
Un abbraccio e a presto…
(l.muzz.) In una giornata in cui Facebook è stato utilizzato da qualcuno come faro per dare il via alla caccia alle streghe, quello di Simone è un messaggio di pace interiore, una luce di tutt’altro spessore. Grazie Simone
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