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uscire dalla trappola: il danno delle etichette - di S. Giannotti

 

giovedì 27 marzo 2014:

Non vedo il motivo di etichettare tutte le cose. Io sono io.” 

dal film “Vicky Cristina Barcelona”


Lo psicologo Robert Rosenthal alla fine degli anni sessanta fece un interessante esperimento in una scuola americana, esperimento che in seguito prese il nome di “effetto Pigmalione”. Il ricercatore riuscì a dimostrare quanto sia semplice influenzare il rendimento scolastico di un alunno manipolando le aspettative dell’insegnante. Rosenthal somministrò, all’inizio dell’anno scolastico, un test di intelligenza ai bambini comunicando poi agli insegnanti che un 20% di loro dimostrava spiccate doti intellettuali. 

Alla fine dell’anno scolastico proprio quel 20% migliorò significativamente il proprio rendimento rispetto agli altri bambini della classe. La cosa sorprendente fu che quel 20% di bambini fu scelto a caso da Rosenthal e non in base ai risultati di un test di intelligenza. 

Quello che è successo, e che è stato poi dimostrato anche con molti altri esperimenti, è che le insegnanti del tutto inconsapevolmente hanno iniziato a comportarsi diversamente con questi alunni, rivolgendosi a loro più spesso, sollecitandoli e coinvolgendoli  più attivamente rispetto al resto della classe. Questo dimostra come le aspettative che riponiamo negli altri, soprattutto nei bambini, possono arrivare a costruire una realtà che era solo immaginata. 

Come è facilmente intuibile accade la stessa identica cosa anche quando in un genitore nascono aspettative negative verso il proprio figlio. In pratica se ad un bambino vengono attribuite certe caratteristiche, quali ad esempio “ è troppo agitato, ha qualcosa che non va”, “è un bambino pestifero”, “è iperattivo, non sta mai fermo..non è normale!” senza nemmeno rendersene conto, così come era successo alle insegnanti nell’esperimento di Rosenthal, i genitori e le persone intorno a loro inizieranno a relazionarsi in modo diverso con lui finendo per allinearsi con l’aspettativa dell’etichetta che hanno messo al bambino. Come una profezia che si auto realizza  a partire da una difficoltà iniziale si crea un’aspettativa patogena che si trasforma purtroppo in realtà. 

Immaginate adesso cosa succede quando veniamo  etichettati come affetti da un disturbo mentale, cosa che ad oggi accade ad oltre 20milioni di bambini e adolescenti. Partiamo dal dato di fatto che non solo non esiste nessuna prova fisica o una qualsiasi anomalia che dimostri inequivocabilmente che un bambino ha un deficit dell’attenzione, piuttosto che un disturbo bipolare o un disturbo oppositivo provocatorio ma non esiste neppure nessuno strumento scientifico per rilevarla. Per effettuare una diagnosi ci si basa più semplicemente su una lista di comportamenti  che vengono giudicati anomali, fuori dalla norma. La presenza di uno o più di questi comportamenti protratta nel tempo è indice della presenza di un disturbo. 

Una delle conseguenze di questo etichettamento è la stigmatizzazione e purtroppo sempre più spesso la somministrazione di psicofarmaci che, inevitabilmente, rappresentano un pericolo per  la vita dei giovani.

I bambini e gli adolescenti come tutti noi possono avere reazioni fuori controllo, possono comportarsi male ma cerchiamo di capire cosa c’è dietro a certi comportamenti prima di catalogarli con giudizi perentori. Questo non significa che non esistono bambini problematici o adolescenti difficili da trattare ma significa semplicemente, dal mio punto di vista, che dobbiamo sforzarci di trovare delle alternative all’etichettamento, significa che altre soluzioni sono possibili. Un paio di settimane fa in rete girava un video (http://www.cchrint.org/2009/05/15/215/) che ho trovato molto interessante e che spero faccia riflettere molte persone sul modo di porsi rispetto ai propri figli e soprattutto che ci renda liberi dal bisogno di etichettare.


Dott.ssa Samantha Giannotti  psicologa- psicoterapeuta                    

Specialista in Terapia Breve Strategica -  Tel. 347 5154979                   

Riceve a: Fucecchio Via Leopardi,6  e a Pisa Via Risorgimento,38

www.psicoterapiabrevestrategica.com                                           

FB : Samantha Giannotti Psicologa Psicoterapeuta

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