LE INTERVISTE DI ALESSANDRA NESPECA SUL PALIO 2014: FERRUZZA

mercoledì 4 febbraio 2015:
Contrada Ferruzza

Probabilmente i bianconeri saranno stufi di essere sempre associati alla prima vittoria in Buca, ma tant’è. Anche nel 2014 il Cencio non è arrivato. Peggio ancora: non è arrivata neppure la qualificazione alla finale. Abbiamo parlato con il presidente Edoardo Masini, il capitano Federico Donnini, e il fantino Andrea Chessa (detto Nappa II), che il 18 maggio ha corso per la contrada Ferruzza su Plutarco de Bonorva.


Edoardo, l’obiettivo della contrada era il Cencio o “solo” l’accesso alla finale?

L’obiettivo prima dell’estrazione era vincere il Cencio e ci eravamo mossi con il capitano per avere una buona rosa di fantini da scegliere; come sapete, alla Tratta siamo stati estratti per undicesimi, e i cavalli rimasti erano Plutarco e Bomario, che era il cavallo da battere. All’estrazione, quando è stata nominata la contrada Ferruzza, molti contradaioli erano convinti che fosse stata estratta Querciola, tanta era la convinzione che potesse essere l’anno buono. Ci sono state scene di giubilo, pensando che l’urna ci avesse abbinato proprio a Bomario, ma tale convinzione è durata solo pochi secondi, quando abbiamo realizzato che non era così. Con Plutarco l’obiettivo era arrivare in finale; il cavallo aveva avuto dei problemi anche durante la stagione e non era all’altezza dei cavalli che hanno corso la finale. Vincere il Cencio non sarebbe stato possibile considerando la forza del cavallo. Per quanto riguarda Chessa, è un fantino molto professionale e molto concentrato: magari speravamo in qualcosa in più, perché non ci siamo qualificati e il cavallo non è andato bene, penso però che un altro fantino con Plutarco avrebbe ottenuto lo stesso risultato; Andrea è una persona d’oro, di cui tenere di conto.


Il fatto che anche Cappiano non sia andato in finale vi ha almeno parzialmente “consolato”?

La nemica la guardo soltanto in finale, il fatto che non ci sia arrivata, ci ha fatto vivere la corsa finale in maniera più rilassata. Ci ha tranquillizzato: noi abbiamo fatto male, ma non abbiamo rischiato la “purga”. Questo ci ha fatto vivere una finale più tranquilla.


Federico, Plutarco de Bonorva non era tra i super favoriti, ma non ci si aspettava neppure che uscisse in batteria. Motivi?

È vero, non era tra i super favoriti o tra i favoriti, ma era un cavallo di esperienza e aveva già corso al Palio di Fucecchio. Anche noi ci aspettavamo qualcosa in più. Il cavallo aveva delle problematiche, ogni giorno ne venivano fuori di nuove e la domenica sono emerse tutte. Plutarco è stato al di sotto delle nostre aspettative. I motivi del risultato? La colpa non è di uno in particolare, probabilmente le colpe vanno ripartite tra capitano, fantino e veterinario, cioè tra tutta la squadra: abbiamo fatto un lavoro di squadra, nel bene e nel male. Ricordo che anche lo scorso anno a Botteghe Plutarco aveva avuto qualche problema, problemi che probabilmente nel 2014 erano più accentuati. Al Palio, la speranza, nonché l’obiettivo minimo, era andare in finale.


Avete vinto il primo Palio, poi più nulla. Una “ricetta” per aggiudicarvi il Cencio in questo 2015?

Se ci fosse un libro sul quale studiare, lo farei volentieri… Questo è il Palio, la vittoria è una combinazione di tantissimi fattori, tra cui la fortuna, che da quando c’è la Tratta non ci ha mai sorriso più di tanto. Ripartiamo dagli errori fatti, più carichi di prima. Speriamo che la sorte stavolta ci baci!


Andrea, considerando come è andato il Palio, rifaresti tutto come hai fatto?

Rifarei tutto quello che ho fatto, perché ci ho messo tutto me stesso, però purtroppo dal cavallo ci aspettavamo di più. In una pista come Fucecchio bisogna che i cavalli galoppino forte, se non rispondono in una pista così scorrevole, puoi fare poco o nulla. Plutarco si muoveva parecchio al canapo, sono partito leggermente indietro, di pochissimo, ma non sarebbero cambiate le cose, anzi poi il cavallo è calato leggermente all’ultima curva. Io ho sempre spinto forte, ma il suo passo era quello.


Come ti sei trovato con la contrada Ferruzza?

Mi sono trovato molto bene, mi hanno trattato benissimo fin da subito; chiaramente sono rimasti dispiaciuti per il risultato, ma hanno visto con i loro occhi che il cavallo non ha galoppato, sebbene io ci abbia provato in tutti i modi.


Alessandra Nespeca