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LE INTERVISTE DI ALESSANDRA NESPECA SUL PALIO 2014: SANT'ANDREA

 

mercoledì 10 dicembre 2014:
Contrada Sant’Andrea

Secondi… per il secondo anno consecutivo. Con questo gioco di parole introduciamo le tre interviste rispettivamente a presidente, capitano e fantino della contrada Sant’Andrea. Sergio Gasparri, Michele Pellegrini e Giuseppe Zedde (detto Gingillo) hanno analizzato la corsa al Palio 2014 degli insuesi.

Sergio, che cosa è mancato alla contrada per vincere? Siete scesi in pista con la stessa accoppiata cavallo-fantino che ha trionfato nel 2012.

Secondo me è mancata quella fortuna che ci vuole per vincere un Palio, nel 2012 in batteria e in finale abbiamo avuto il secondo posto al canape e le caratteristiche di Nanneddu fanno sì che il cavallo non si trovi bene di rincorsa. Forse partendo tra i canapi, potevamo avere molte più chance di vittoria, ma al Palio conta anche la fortuna. Giuseppe Zedde, se aveva una carta da giocare, l’ha giocata; quello che aveva preparato tatticamente nella sua mente lo ha eseguito alla perfezione, è stato eccezionale e ha fatto il massimo. In finale c’era un cavallo superiore a tutti, quello della Querciola. Come presidente dico che Bomario era nettamente superiore e forse lo avrei evitato, perché molto più forte degli altri, cosa detta anche dai capitani prima della Tratta.

Come hanno reagito i contradaioli dopo il secondo posto?

Lì per lì sappiamo che è meglio arrivare settimi che secondi; l’esame fatto nella settimana dopo il Palio è che la contrada ha una grossa forza: negli ultimi tre anni sono arrivati una vittoria e due secondi posti. C’è stata una buona dose di fortuna alla Tratta, abbiamo avuto buoni cavalli considerati però quinti o sesti del lotto, per cui abbiamo un’ottima stalla e un ottimo capitano, che sono riusciti a ottenere il massimo. C’è la consapevolezza che la nostra contrada ha una forza non indifferente.

Michele, la scelta di Gingillo a montare Nanneddu è stata dettata dal fatto che questa accoppiata aveva vinto due anni fa?

Sì, esatto, abbiamo scelto questo fantino perché con il cavallo formava l’accoppiata che aveva vinto nel 2012; si tratta di un fantino con il quale, in quanto capitano, ho sempre tenuto i rapporti fin da quando sono stato eletto.

Quanto brucia essere arrivati secondi?

Brucia tanto, in gergo si dice che il secondo posto è il primo degli ultimi; quando sei secondo con poca distanza analizzi gli errori ed io, come capitano, ne vedo diversi. Forse avremmo potuto vincere se fossi stato più calcolatore e attento ad alcune virgole. Dagli errori si fa esperienza e speriamo di commetterne sempre meno. Tra la batteria e la finale ti assalgono tanti pensieri e il tempo non è mai abbastanza per analizzare la situazione e pensare alle varie combinazioni che si possono creare durante la finale stessa; nel 2013 ero un po’ scombussolato dalla batteria tremenda che ci era capitata, non pensando che il cavallo avrebbe avuto energie da spendere, quest’anno mi è accaduta più o meno la stessa cosa. Sono rimasto un po’ sconcertato anche dal fatto di essere nuovamente di rincorsa, comunque siamo arrivati secondi dietro a un grande cavallo. Non ho niente da rimproverare a contrada e la stalla, ma io rimprovero qualcosa a me stesso.

Giuseppe, cosa è mancato a Sant’Andrea per vincere?

È mancata un po’ di fortuna, perché il Palio 2014 non era semplice; se fossi capitato in un posto tra i canapi abbastanza basso e fossi riuscito a prendere la testa come accaduto nel 2012, avrei avuto buone possibilità di vincere. Il cavallo della Querciola era molto forte; noi siamo partiti di rincorsa, la rimonta c’è stata. Nanneddu - che ha un carattere un po’ particolare e non è facile da gestire di rincorsa - ha corso alla grande. Ad allungare troppo le fasi della mossa avrei diminuito la prestazione del cavallo in corsa, che si sarebbe innervosito e stancato, per cui appena possibile l’ho fatto entrare.

Un parere, appunto, su Nanneddu.

Il cavallo stava bene; rispetto alla vittoria di due anni fa, quest’anno c’era un lotto diverso di cavalli, come pure una pista diversa. Nanneddu per la Tratta non ha molto impressionato, come del resto anche altri cavalli, perché è stata aggiunta la sabbia pochi giorni prima della Tratta stessa: alcuni cavalli andati bene alle corse di Primavera erano quasi irriconoscibili. Inoltre nel 2012 aveva diluviato e si è corso con una pista molto bagnata, al contrario del 2014. Al Palio Nanneddu ha fatto il massimo. Io ritengo di avere fatto il possibile, anche nell’ultima curva ho provato il tutto per tutto. Un po’ di sfortuna è stato essere di rincorsa, specialmente con un cavallo come lui che di rincorsa non è velocissimo.



Alessandra Nespeca

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