IL MIRACOLO RYAL: 70 ANNI DI ATTIVITÀ DALLE SCARPE CALCIO A QUELLE TEMPO LIBERO

venerdì 9 dicembre 2016:

Settant’anni di scarpe artigianali, da calciomania e non solo. Lo storico marchio Ryal di Fucecchio quest'anno festeggia , grazie al nipote un compleanno specialedi quel Giulio Moriani che nel 1946 iniziò a fare scarpe a mano in via Lamarmora, vicino a dove ora si trova il municipio.

Giulio Moriani negli anni trenta ha giocato nelle file dell' Empoli, come ala. Oggi se parli di Ryal tutti pensano alle scarpe da calcio, perché da un certo momento in poi praticamente ogni aspirante calciatore ha indossato le loro scarpette sui campi di periferia, col sogno un giorno di diventare un giocatore di livello. Una storia che merita di essere raccontata. A farlo è Marco Moriani, nipote di Giulio: «Mio nonno iniziò subito dopo la guerra a fare le scarpe da gioco, che sono molto diverse da quelle di oggi; erano più simili a scarpe antinfortunistica che a quelle da calcio, avevano addirittura una punta in ferro. Lavorava in via Lamarmora, in uno stanzino dove la notte faceva riposare un asino e dove il giorno costruiva le sue scarpe con gli attrezzi che aveva a disposizione.

Poi vennero gli anni del boom e l'azienda si strutturò definitivamente, trasferendosi dove si trova oggi, in via di Burello». C'è da dire che fino ad un certo punto - prima della discesa in campo delle multinazionali la produzione delle scarpe da calcio era in mano agli artigiani e non alla produzione di grandi catene per lo più localizzate in Asia. Fra questi artigiani c'era anche Giulio Moriani con la sua Ryal. Nel 1983, per dirne una, quest'azienda riuscì a sponsorizzare in Coppa Uefa una squadra romena: lo Sportul Studentescu di  Bucarest, dando loro una muta di maglie e una fornitura di scarpe,  mettendo sulle loro maglie il logo  Ryal. E in quella squadra militava un ragazzino diciottenne, che di nome faceva Gheorghe  Hagi, che pochi anni dopo verrà soprannominato "il Maradona dei Carpazi" e che vestirà la maglie di Real Madrid e Barcellona. Ma non finisce qui, perché altri giocatori di una certa caratura inizieranno a calzare le scarpette fucecchiesi: “Paolo Di Canio – continua Moriani - ha indossato I nostril prodotti, così come Marco Amelia e poi anche  Filippo Inzaghi

Alla fine si tratta di due campioni del mondo”. E un terzo campione del mondo è stato nella fabbrica di Moriani: il riferimento va a Gigi Buffon, che durante il torneo di Viareggio del 1996 ha visitato l'azienda per vedere di persona come si producevano "i ferri del mestiere". C'è da fare una riflessione, piccole aziende come Ryal in un mondo dominato da realtà immensamente più strutturate e potenti, sono ormai delle mosche bianche. Oggi sponsorizzare un calciatore di Serie A è quasi una chimera, cosicché Moriani si è buttato anche sulle scarpe da tempo libero, le cosiddette sneakers, che ora rappresentano un terzo della produzione. Per promuovere questi particolari prodotti l'azienda ha regalato scarpe a personaggi celebri come il cantante Piero Pelù, il presentatore Carlo Conti, il giocatore della Juve Juan Cuadrado, l'ex allenatore della Nazionale Cesare Prandelli, l'ex campione del mondo di ciclismo Paolo Bettini etc. Per quanto riguarda la produzione la Ryal si avvale della collaborazione di una serie di laboratori artigianali sparsi in tutt'Italia. Ci siamo uniti, racconta Moriani, per migliorare la qualità e la competitività e per proseguire la nostra tradizione