Cripezzi risponde a Testai. La “stenderia dei panni” non è degrado

giovedì 8 gennaio 2015:
La “stenderia dei panni” non è degrado. Strano che a dirlo sia un consigliere di destra, così affezionato alle tradizioni...

Non amo entrare nelle polemiche spicciole, nel battibecco da social network, nelle questioni “etnospeciste” sui vari gruppi di appartenenza “sei di quel paese se...”; ma questa volta ho il dovere di farlo.
Testai si lamenta del degrado del Centro Storico di Fucecchio, dove quotidianamente le famiglie hanno l'abitudine di stendere i propri panni al sole e al vento per asciugarli.
Capisco che sia difficile la concezione della diversità, la mancanza (forse) di una certa “armonia razionalista”, o comprendere che l'immagine di un Centro Storico abitato e vivo possa passare anche dal dettaglio (decisamente caratteristico e fortemente folkroristico, a mio parere) di qualche panno steso al tiepido sole invernale, ma vorrei ricordare al consigliere Testai un paio di dettagli:
-il messaggio da lui ri-lanciato ha il preciso obiettivo di screditare e squalificare il borgo, puntando il dito contro chi, magari, vive in abitazioni molto vecchie, con tassi di umidità altissimi e magari non proprio nelle condizioni di potersi permettere una asciugatrice ma soprattutto una bolletta della luce da capogiro.
-la totale indelicatezza nel lanciare accuse di degrado, fa pendant con la totale mancanza di senso artistico; e lo dico con un tocco di ironia e sarcasmo, ricordando ai cittadini e al consigliere Testai, di frequentare per qualche ora le gallerie d'arte di mezzo mondo utilizzando il gratuito “Google Art Project”, per osservare nel dettaglio le splendide vedute del celeberrimo Canaletto, pittore veneziano, che dipingeva la vista sui calli, campielli e canali della città veneta mostrando la naturale bellezza delle scene di lavoro, e di vita quotidiana, compresa appunto la “stenderia dei panni” che tanto disgusta alcuni cittadini e il consigliere. Ma celeberrime sono anche le fotografie e i documentari che rappresentano benissimo la vita delle città come Napoli, Livorno, Siena...

Magari, se proprio non si vuol concentrarsi per qualche minuto in uno sforzo di approfondimento di tipo artistico, chiedo al consigliere di riflettere per qualche secondo in più sull'importanza che può avere nel bilancio familiare la bolletta della luce per l'acquisto di una eventuale asciugatrice. E con un eventuale sforzo, magari, comprendere la natura ecologista di certe usanze e tradizioni antiche.

Nulla da eccepire sul resto del comunicato del consigliere, che esprime un giudizio critico sull'operato dell'Amministrazione Spinelli, in quanto libero di esprimere una posizione politica netta e forte (non condivisa da me, sia chiaro!).

L'auspicio è che si possa arrivare in tempi brevissimi ad un confronto “umano” su certe questioni di costume, folkrore e tradizione popolare; perché l'intolleranza etnica è stata anche a Fucecchio una grave piaga che ha colpito in passato altri gruppi di persone, spesso in maniera irrimedialmente faziosa e ostracista. Migliaia di cittadini che negli anni passati venivano bollati come “terroni” hanno contribuito, e continuano a farlo, per il progresso della nostra bella Città.
La Fucecchio che conosciamo è stata costruita in gran parte da queste persone, che insieme alle loro tradizioni hanno portato sogni e speranze di una vita migliore, proprio in questo paese.

Cons. Com. Emanuele Cripezzi
Vicepresidente del Consiglio Comunale di Fucecchio