uscire dalla trappola: Risolvere il problema - di S. Giannotti

giovedì 27 febbraio 2014:

“Cadere sette volte, rialzarsi otto”  Proverbio giapponese

Viste le numerose domande e richieste sul mio modello di riferimento , ovvero la terapia breve strategica, ho deciso di dedicare lo spazio di questa settimana a questo tema ,con la speranza di riuscire a fugare tutti i dubbi e le curiosità riguardanti questo argomento.

Per risalire al mio primo incontro con la terapia breve strategica  bisogna andare indietro nel tempo. Mi trovavo a Padova e frequentavo ancora l’Università quando casualmente mi imbatto in una locandina che pubblicizza un incontro con un famoso psicoterapeuta che parlerà di disordini alimentari. 

Spinta dal desiderio di approfondire questo tema, mi recai alla serata. La mia attenzione venne letteralmente catturata non solo dalle capacità comunicative del relatore ma dai contenuti del suo eloquio. Il suo approccio alle difficoltà umane era a dir poco sorprendente, il suo racconto di come riusciva a sbloccare situazioni e problematiche apparentemente impossibili era strabiliante. 

 Un po’ per  il mio vizio di non prendere tutto per oro colato, un po’ per la mia abitudine a capire e verificare mi misi a leggere tutti i libri di questo autore su questo nuovo modello di terapia. Non soddisfatta, una volta laureata, per approfondire ancora di più la mia conoscenza e appagare anche il mio scetticismo decisi di fare domanda per poter svolgere il tirocinio post lauream presso il Centro di Terapia Strategica e andare a verificare di persona ciò che avevo letto nei libri. 

I colloqui di ammissione venivano fatti dal direttore del centro e fu così che incontrai e conobbi il Prof. Giorgio Nardone; ai tempi ancora non lo sapevo ma avevo appena conosciuto la persona che avrebbe cambiato il mio modo di approcciarmi alla vita, colui che sarebbe diventato il mio maestro: Giorgio Nardone. 

La collaborazione tra il padre della comunicazione, Paul Watzlawick e Giorgio Nardone, iniziata nel 1987 con la fondazione del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, ha condotto alla moderna evoluzione della terapia strategica e alla messa a punto di specifici protocolli di intervento per precisi problemi clinici (fobie, ossessioni, disordini alimentari, etc.). 

La terapia breve strategica si basa sul presupposto che i problemi psichici nascono dal modo in cui le persone percepiscono e di conseguenza interagiscono con la realtà. In base quindi alle nostre modalità percettive mettiamo in atto reazioni e comportamenti che, nel caso dei disturbi psichici, risultano essere disfunzionali.  Come è facilmente intuibile, queste tentate soluzioni,  anziché risolvere il problema lo complicano ulteriormente. Si crea così un circolo vizioso tra il disturbo che si viene a creare e la tentata soluzione che una persona si ostina a mettere in atto e che non essendo adeguata complica ancora di più le cose.

Per questo motivo il terapeuta strategico non va alla ricerca del “perché” si è strutturato un problema ma piuttosto è interessato a capire “come funziona il problema” per poter così individuare il tipo di soluzioni che sono state applicate (e che non hanno funzionato) e andare a sostituirle con soluzioni funzionali. In pratica, spezza  il circolo vizioso che si era creato dopodiché introduce alla persona un nuovo modo di percepire sè stessa, gli altri e il mondo che la circonda.

Si lavora in maniera quindi pragmatica e in tempi brevi sul presente, andando alla ricerca delle soluzioni e non delle cause. Anche perché quando una persona sta male il suo più grande desiderio è quello di tornare a stare bene in fretta, di tornare alla propria vita, ai propri affetti. L’obbiettivo per il terapeuta strategico è quello di risolvere rapidamente problemi e disturbi che possano diventare invadenti ed invalidanti non solo per la persona che ne soffre ma anche per coloro che gli stanno accanto.

Nell’immaginario comune una psicoterapia dura anni, è rivolta al passato, alla conoscenza della nostra infanzia, al comprendere il rapporto con i nostri  genitori, all’interpretazione dei nostri sogni ma questa è solo l’immagine che la maggior parte delle persone si è creata attraverso il cinema o la letteratura.

 In realtà ci sono molti tipi diversi di psicoterapia e la terapia breve strategica si distanzia notevolmente dalle terapie classiche, diciamo che rappresenta una sorta di rivoluzione copernicana all’interno delle varie terapie. Tanto è vero che l’intervento strategico è di tipo attivo e prescrittivo e deve produrre risultati a partire già dalle prime sedute.  In tutta onestà credo che ogni persona debba scegliere il tipo di terapia che sente più vicina al proprio modo di essere per questo motivo vi esorto ad informarvi sempre sul tipo di modello di riferimento del professionista che scegliete e sulle qualifiche dello stesso.

Aristotele diceva che ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo; l’invito che desidero rivolgere a tutti voi è quello di fare perché è l’unico modo per imparare.

Dott.ssa Samantha Giannotti  psicologa- psicoterapeuta                    

Studio Affiliato al Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo   Tel. 347 5154979                   

Riceve a: Fucecchio Via Leopardi,6  e a Pisa Via Risorgimento,38

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FB : Samantha Giannotti Psicologa Psicoterapeuta