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uscire dalla trappola: il Coraggio e la Paura - di S. Giannotti

 

giovedì 6 marzo 2014:

“Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura”

Publio Sirio


A molti di noi possono sembrare strane, ci possono far sorridere per la loro stranezza e particolarità ma le fobie rappresentano un problema per il 5% della popolazione mondiale. Questo significa che una persona su venti soffre di una fobia.

Ad onor del vero è bene specificare che molte persone soffrono di fobie specifiche che non vanno ad influire con la loro vita quotidiana; avere ad esempio una selecofobia ovvero la fobia degli squali  per una persona che abita a Milano non rappresenta un ostacolo alla sua quotidianità. Viceversa se la stessa persona fosse costretta per questioni di lavoro a viaggiare in molti paesi e avesse paura di volare questo rappresenterebbe un grande impedimento per la sua vita.

Prendendo ad esempio il protagonista di un famoso libro di Nick Hornby, possiamo dire che ai primi posti della classifica delle fobie in quanto a frequenza troviamo la paura di perdere il controllo che comprende il timore di diventare rossi e/o sudare copiosamente ma anche quello di parlare in pubblico o ad un singolo o ancora di non avere il controllo del proprio intestino e farsela addosso. Sempre ai primi posti troviamo la paura di volare spesso associata con l’acrofobia (ovvero la paura dell’altezza) o con la claustrofobia (la paura dei luoghi chiusi). Poi vengono la paura delle malattie e della morte, quella di animali specifici(piccioni, topi, insetti), ma anche quella di perdere persone care. Ci sono poi, tutta una serie di fobie che possono essere ritenute, da chi non le vive, più bizzarre: la fobia delle farfalle, quella per i temporali, la paura delle parole lunghe o ancora la fobia per gli specchi. La lista potrebbe continuare all’infinito in quanto il panico è sicuramente uno dei disturbi più creativi che ci siano, pertanto esistono tante paure quante se ne possono inventare!

Il termine fobia (dal greco phóbos, "panico, paura") indica un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni,oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto, ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona [Galimberti U., 1999] 

Sappiamo tutti che la paura è un’emozione primaria dominata dall’istinto e che di fronte ad una situazione pericolosa, o che riteniamo tale, abbiamo delle reazioni fisiologiche di difesa: accelerazione cardiaca, sudorazione, aumento dei livelli di adrenalina, fuga e richiesta di aiuto. Quando la paura va oltre un certo livello diventa travolgente e si trasforma in panico. Di fronte a quest’ultimo le reazioni di una persona sono in genere l’evitamento o la fuga. Capite bene però che evitare o fuggire non possono rappresentare la soluzione ad un problema anzi lo aggravano ancora di più perché ogni volta che fuggiamo o evitiamo abbiamo la conferma di quanto sia pericoloso l’oggetto della nostra fobia.

Vorrei invitarvi a tre piccoli spunti di riflessione. Il primo che, la paura dobbiamo accettarla perché fa parte della nostra vita e utilizzarla trasformandola in coraggio; trovarsi in una situazione per noi spaventosa e fuggire vuol dire far aumentare la paura e farla diventare panico. Il secondo che, cercare di tenere sotto controllo le reazioni naturali del nostro organismo di fronte al panico le farà aumentare mentre, per quanto paradossale sia, esasperarle volontariamente le manderà in cortocircuito e porterà alla loro estinzione. Il terzo che, prevenire la paura patologica significa anche crescere i propri figli lasciando che costruiscano la fiducia nelle proprie capacità personali attraverso le esperienze che gli permettano di sperimentare sè stessi. Come spesso ripete Giorgio Nardone, dovremmo creare ogni giorno ai nostri figli un piccolo problema da risolvere o un ostacolo da superare. Con le parole di Tagore: “la lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita non è che nel mondo esiste la paura ma che dipende da noi trarne profitto e che ci è consentito tramutarla in coraggio”.


Dott.ssa Samantha Giannotti  psicologa- psicoterapeuta                    

Studio Affiliato al Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo   Tel. 347 5154979                   

Riceve a: Fucecchio Via Leopardi,6  e a Pisa Via Risorgimento,38

www.psicoterapiabrevestrategica.com                                           

FB : Samantha Giannotti Psicologa Psicoterapeuta


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