- Colpo a Cisanello: i carabinieri di Empoli e Fucecchio li arrestano

Colpo a Cisanello: pronti ad aprire le casse dei ticket, ma i carabinieri di Empoli e Fucecchio accerchiano il nosocomio. Arrestati 4 uomini, due sono dipendenti dell’azienda ospedaliera

Volevano svaligiare le casse per la riscossione dei ticket dell’Ospedale Cisanello di Pisa. Ma mentre loro stavano portando avanti il colpo che avrebbe avuto del clamoroso il nosocomio dell’azienda ospedaliera universitaria era praticamente circondato dai carabinieri di Empoli e Fucecchio che stavano seguendo la banda da qualche giorno.

Un piano studiato nei minimi particolari ma che per i malviventi è miseramente fallito di fronte all’impossibilità di aprire con una fiamma ossidrica il ‘corpo’ blindato di una cassa automatica. Ma quando i banditi avevano già mollato gli attrezzi a un complice e tutto era saltato i quattro sono stati arrestati in flagranza di reato. Sono due dipendenti dell’azienda ospedaliera universitaria pisana, un usciere e un amministrativo, un disoccupato e un muratore. Si tratta di Stefano Carrai, incensurato, 57 anni di Pisa, con una casa a Fucecchio, portiere dell’ospedale e dipendente dell’Aoup; Renato Donati, amministrativo della stessa azienda, pisano, 60enne, anche lui con un’abitazione a Fucecchio; Ramiro Franci, disoccupato, 54anni, residente a San Miniato, domiciliato a Fucecchio, disoccupato; Doris Puiu, 34enne romeno, muratore. Sono stati tutti arrestati nelle prime ore di ieri, mercoledì 2 aprile, al Cisanello, con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso. Si trovano nel carcere Don Bosco di Pisa in attesa dell’udienza di convalida del gup.

I carabinieri della stazione di Fucecchio, città intorno alla quale gravitano tutti e quattro i componenti della banda, erano venuti a conoscenza di un furto pianificato dal gruppo, tutti caduti in difficoltà economiche, che pensavano di raccogliere un bel gruzzolo dai soldi dei ticket sanitari. Due le casse a cui era stato staccato l’allarme e si erano anche premuniti di tappare i sensori dell’impianto antincendio: avrebbero infatti, e hanno utilizzato, una fiamma ossidrica che miscela ossigeno e acetilene per ‘tagliare’ la cassa blindata. Il comandante della Compagnia Carabinieri di Empoli Giuseppe Pontillo, descrive il biltz dei militari insieme ai marescialli della stazione di Fucecchio Jessica Crotali e Stefano Sabatucci, risultato di un’intensa e continua indagine sviluppata dal Nucleo Operativo di Empoli con la collaborazione dei colleghi fucecchiesi. Dopo aver saputo che il gruppetto stava progettando un colpo i quattro sono stati pedinati: nelle ore notturne gli investigatori, in più circostanze, li hanno seguiti nei giorni scorsi fino all’interno dell’Ospedale Cisanello di Pisa, dove erano impiegati i due pisani con casa a Fucecchio. E proprio dentro al grande nosocomio dell’Aou di Pisa volevano colpire. I carabinieri hanno pensato alle casse di riscossione dei ticket presenti nei vari plessi dell’ospedale oltre che ad eventuali casseforti presenti negli uffici amministrativi: obiettivi ritenuti potenzialmente idonei affinché la banda potesse ricavarne un considerevole profitto.

Nella serata di lunedì 1 aprile, nel corso dell’ennesimo pedinamento, intorno alle 22.30 arriva un’auto con a bordo Franci nel piazzale dell’ospedale, lì c’era già il romeno, arrivato in scooter, mentre dentro alla struttura lì attendevano Carrai, per l’appunto in servizio alla portineria quella sera, e Donati. Franci resta nel parcheggio a fare da palo, gli altri tre vanno dentro, in particolare Franci aveva portato un grosso trolley al cui interno c’erano la bombola di ossigeno, quella di acetilene, la lancia, e una serie di arnesi da scasso, oltre a occhiali protettive e guanti. Carrai resta all’ingresso dell’’ospedale a lavorare, all’interno dell’edificio 30/A, vanno Puiu e Donati e lì ci stanno per ore. All’interno di quell’edificio, indisturbati, e dopo aver neutralizzato il sensore dei fumi dell’allarme antincendio, iniziano il lavoro, protrattosi sino a desistere per l’impossibilità di penetrare l’acciaio delle casse riscossione ticket. Infatti dopo aver tentato invano di aprire le casse, i due raggiungono il portinaio complice intorno alle 4 di mattina a lui lasciano il trolley con l’attrezzatura (lancia termica, piede di porco, tronchesi ed altro) uscendo dal nosocomio. La missione è di fatto fallita. Anche Franci riaccende l’auto per andare via, ma ad attendere il gruppo ci sono oltre dieci carabinieri che avevano accerchiato la zona.

Una volta presi non possono far altro che ammettere le responsabilità.

fonte: gonews.it

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