La galleria le Contrade: un viaggio tra desolazione e tristezza

giovedì 25 settembre 2014:

La galleria le Contrade: un viaggio tra desolazione e tristezza, e qualche brivido di preoccupazione.

Attraversando la galleria in piazza XX Settembre i fondi vuoti rappresentano la desolante realtà di uno dei luoghi che avrebbe dovuto rilanciare il commercio e la movida nel centro della città. Con la chiusura anche del bar infatti, dei sette esercizi che possono essere ospitati nella galleria commerciale, ne resta soltanto uno.

Vuoi per la crisi economica di questi ultimi anni, o per il costo dell’affitto troppo caro, o a causa dei vari balzelli comunali, da un po’ di tempo a questa parte la galleria commerciale, costruita sulle ceneri del supermercato della Coop trasferitosi dai primi anni 90 nell’attuale sede lungo via Fucecchiello, ed inaugurata in pompa magna poco più di dieci anni fa, e per la quale c’erano molte aspettative di successo, è diventata un percorso pedonale coperto per il collegamento di piazza XX Settembre con via Landini.

Una sorta di scorciatoia dove tutti passano e tirano dritto, perché oggi c’è poco da vedere, anzi, quando si esce su piazza XX Settembre, in particolare la sera all’imbrunire c’è anche il rischio di imbattersi in qualche incontro non molto raccomandabile, visti i gruppetti di persone che stazionano a quell’ora in quel punto senza un valido motivo apparente, considerato che il bar è chiuso, e non vi è un altro ritrovo pubblico.

Una desolante situazione che poco più di dieci anni fa, quando la galleria commerciale venne inaugurata, nessuno a distanza di tempo avrebbe immaginato. Oggi la galleria è solo un “luogo di transito” dove si cammina velocemente “per arrivare in paese” dal piazzale, o per andare a “riprendere l’auto” parcheggiata sempre nel piazzale, con il rischio di qualche brutto incontro.  

L’auspicio è che la nuova amministrazione comunale, di concerto con la proprietà, con il completamento dell’intervento di riqualificazione di piazza XX Settembre ormai in dirittura d’arrivo, possa valutare una qualche iniziativa, come avvenuto per il centro storico, per rilanciare questo luogo che sembra ogni giorno di più destinato ad un lento ed inesorabile oblio. 

Graziano Banchini