I LUOGHI, LE STORIE - Via Francigena, ora tutti la vogliono

Rubrica settimanale di Riccardo Cardellicchio

Via Francigena, ora tutti la vogliono

Ora non sono pochi quelli che la concupiscono, fors’anche perché immaginano che dietro ci siano tanti soldi, messi dalla Regione, per dare il via – finalmente – a quel progetto di valorizzazione che si palleggia da una quindicina di anni. 

Parlo della via Francigena, detta anche via Romea, o il Cammino di Dio, ignorata – in particolare dalla Toscana – fino al 2000, anno del Giubileo. Ora, dicevo, non sono pochi quelli che la concupiscono, fino a essere  diventata la strada di tutti. Tant’è vero che, recentemente, si è tenuto un convegno addirittura a Livorno e che alcuni Comuni, come quello di San Miniato, la cavalcano, a fini turistici, pur non avendola mai vista (passava in piano, da San Genesio).

Fucecchio, negli ultimi cinque anni, non è stato sulla breccia, nonostante che sia stato tra i primi, se non il primo, a crederci, ancora lontano il Giubileo, forte del fatto che a Galleno esistono un tratto antico e un’associazione ad hoc. 

Ora sembra, con il nuovo sindaco e la nuova giunta, che le cose stiano cambiando. Ci si è resi conto, almeno, di cos’era, di cosa significasse nel Alto Medioevo, e che Fucecchio, quando la strada splendeva, come via di collegamento per e da Roma, era castello non eludibile, dal momento che aveva l’unico ponte sull’Arno, esistente tra Firenze e Pisa. Anche la Nonantolana, via Romea  dell’Emilia, finiva a Fucecchio, immettendosi nella via Francigena. 

Così, bene ha fatto l’assessore alla cultura Daniele Cei a non trascurare questo particolare, firmando una sorta di gemellaggio con il comune di Nonantola. E’ chiaro che alle parole e alle buone intenzioni, devono seguire i fatti.

Riccardo Cardellicchio