I LUOGHI, LE STORIE - BOMBA D'ACQUA

martedì 14 ottobre 2014:

I LUOGHI, LE STORIE - Bomba d’acqua

Rubrica settimanale di Riccardo Cardellicchio

Il vecchio si mise in attesa della bomba d’acqua annunciata, il giorno prima,

da un'auto del Comune. Pensava, valutando il contenuto dell'annuncio: "Hanno paura degli allagamenti, ma non di frane e smottamenti". Abitava in collina, e la sua strada aveva problemi, che cantiere e sindaco conoscevano.
Alle 10.30 della mattina, apparve un sole pallido e s'alzò un vento leggero.
Aveva caldo. Anche la notte aveva avuto caldo. Come sempre, era stata piena d'inquietudine.
La moglie gli disse: "Io tendo i panni. Ci ho più d'una lavata".
Il vecchio guardò verso il Monte Serra e non lo vide. Vide nuvole basse e nere. Allora tornò ad attendere la bomba d'acqua annunciata. E spense il computer e sistemò meglio la tastiera, tra carte e libri, tastiera su cui batteva, ormai, soltanto con il dito indice della mano sinistra.

Poi, si mise in poltrona con il proposito di leggere, invece chiuse gli occhi e ricordò quante ne aveva passate, di giornate, con maltempo, senza che vi fossero momenti drammatici. Tutt’al più poteva straripare il Rio, ma andava a finire nei campi. Allora, non c’erano asfalto e cemento. Poi, nel novembre 1966, l’Arno dette una bella lezione. Ma non tutti capirono e agirono di conseguenza. Sicché siamo sempre all’allerta meteo, basta che sia previsto un temporale più sostenuto, chiamato – ora – bomba d’acqua.

Il vecchio scosse la testa e sorrise.  

Riccardo Cardellicchio