Gran Galà: Omissioni, refusi e pressappochismo non rispettano la festa

martedì 14 ottobre 2014:

Il popolo del Palio indignato sui social chiede al CDA di far tutelare la festa attraverso gli organi di stampa cartacei. 

Daniele Cei Assessore al Palio dichiara: "chi non ama il Palio eviti di parlarne, perché in questo modo evita di fare pessime figure o di scrivere inesattezze che possono ferire molte persone"

Quando il Gran galà è stato organizzato per la prima volta ho creduto in questa  manifestazione che non ho mai ritenuto, rispetto alla settimana del Palio, la partitella della squadra di calcio degli allievi che intrattiene gli spettatori in attesa che inizi la partita di campionato.

Mi vanto di aver creduto da subito in questo evento e nelle sue potenzialità aggregative, e mi è sembrata da subito una manifestazione con le carte in regola per veicolare il Palio fuori dai confini territoriali. 

I fatti mi hanno dato ragione perché questa manifestazione è cresciuta ed anche il nuovo Cda mi sembra gli abbia attribuito il giusto valore che merita. 

Nelle settimane scorse, dopo cena, da ogni parte del paese si sentiva il rumore dei tamburi e si vedevano le bandiere volteggiare; due sensazioni che a chi vuole bene al Palio ed alla nostra città, fanno venire la pelle d’oca. 

Domenica mattina ogni gruppo di ragazzi provava nel proprio territorio, ed anche questo la dice lunga su come questo evento sia sentito.

Sempre domenica mattina, poco prima delle dieci, sono passato da piazza Vittorio Veneto, e l’ho trovata già allestita dai contradaioli della Nobile Contrada Sant’Andrea e dagli Amici del Centro Storico che hanno “ospitato” l’evento. 

Al termine dell’esibizione, interrotta dalla pioggia, ho visto gli stessi, aiutati dai presidenti delle altre contrade, insieme al Cda che, sotto la pioggia, con un lavoro di squadra, rimettevano tutto a posto.

Questo mi ha fatto capire ancor di più di quanto avevo visto giusto nel valutare questa manifestazione, che non è l’antipasto del Palio, come spesso si legge, ma un evento dello stesso valore e spettacolarità di quelli che si svolgono la settimana del Palio.  

Nell’articolo che ho scritto su 0571foto.com l’ho definita la manifestazione che saluta il Palio passato e che da il benvenuto a quello futuro. E queste parole ho avuto il piacere di sentirle pronunciare a chi ha presentato l’evento nei momenti precedenti l’ingresso in piazza della prima contrada che si è esibita.

Sono quindi orgoglioso di essere stato il primo a cogliere l’importanza ed il valore di questo evento che gli sono stati riconosciuti dal gran pubblico presente e dal tenore degli interventi dei contradaioli che leggo su facebook che dimostrano quanto per loro è importante questo evento, ed era importante la loro esibizione.

Mi dispiace per come è finita domenica, per chi si è esibito meno di altri, e per chi addirittura non si è esibito per niente. Mi dispiace anche per come giornalisticamente è stato trattato l’argomento. A chi all’indomani è uscito con un resoconto approssimativo ed inesatto, si è aggiunto anche chi non ne ha parlato per niente. Per rendersene conto basta seguire la polemica esplosa su facebook per capire il malumore che serpeggia tra i contradaioli che hanno profuso in questo evento, impegno, tempo, e tanta buona volontà per dare il meglio di se stessi. 

Chiudo con una provocazione, o un auspicio, dipende dai punti di vista: che ne pensa il nuovo Cda, per il prossimo anno, di proporre questo evento alla Rai per un collegamento esterno, anche se di pochi minuti, con la trasmissione della domenica pomeriggio “Quelli che il calcio” visto che con altre manifestazioni storiche è stato fatto?

Potrebbe essere un buon viatico per iniziare a sdoganare il nostro Palio.

Graziano Banchini