FUCECCHIESE LASCIA UN LAVORO SICURO PER FARE UN'ESPERIENZA IN ORIENTE

martedì 9 dicembre 2014:
Lascia un lavoro a Fucecchio per fare un'esperienza in Oriente

Un tecnico di Fucecchio si è trasferito in Vietnam per andare a lavorare in una multinazionale

"Mamma vado in Vietnam". Una frase che ha il sapore dell'avventura e della voglia di crescere, sia dal punto di vista lavorativo che personale. Luca Giovannetti, trentenne fucecchiese, è da poco arrivato a Saigon, in quella Saigon che Oriana Fallaci amava e odiava allo stesso tempo, dalla quale scappava per poi ansiosamente ritornarci.

Giovannetti, contradaiolo di Samo, è stato scelto come tecnico - responsabile in uno stabilimento della multinazionale brasiliana Jbs, che si occupa di lavorazione di prodotti alimentari, oltre che della lavorazione della pelle che deriva dagli stessi animali. Il giovane non c'ha pensato due volte: ha fatto le valigie ed è partito, nonostante un contratto a tempo indeterminato in una conceria santacrocese, i cui titolari l'hanno incoraggiato a vivere questa "avventura". Non lo ha fatto, insomma, perché era disoccupato e non trovava lavoro, bensì per mettersi alla prova.

A raccontarlo è proprio il diretto interessato: «Un ' occasione così non mi sarebbe capitata più, quindi ho deciso di sfruttarla ora che ho trent'anni. Mi aiuterà sicuramente a rafforzare il carattere lontano da casa e dalle solite abitudini e a formarmi per un domani al di fuori dall'Italia che oramai ben conosciamo e che per i giovani non è che dia grosse possibilità». Giovannetti ha ottenuto un contratto vantaggioso, che comprende anche la possibilità di tornare a casa ogni sei mesi. E' stato contattato tramite un amico del padre e da lì è partito tutto. Ma come mai hanno cercato proprio lui? « Non sono l'unico italiano nell'azienda - spiega - ce ne sono anche altri, ad esempio dal Veneto. Puntano su di noi perché abbiamo esperienza in questo ambito, sia coi macchinari che nel seguire i dipendenti, dai colori della pelle a tutta la produzione, poiché forniamo loro quelle accortezze che magari ancora non hanno e che noi abbiamo grazie all'esperienza».

E' chiaro: il Comprensorio del Cuoio è conosciuto nel mondo per il suo distretto conciario, dal quale dipendono le fortune di moltissime persone della zona, sia imprenditori che semplici lavoratori. Ed è altrettanto chiaro che - quando si cercano la qualità e l'esperienza - le si vadano a rintracciare laddove sono presenti da decenni, come nel suddetto Comprensorio. Fare una scelta del genere, comunque, ha anche i suoi contro, come la mancanza degli affetti: « Mi dispiace aver lasciato i miei genitori, la mia anziana nonna, gli amici e tutti i miei affetti, però hanno capito la mia scelta e mi hanno incoraggiato, cosa che hanno fatto i miei stessi ex titolari, che per me son stati quasi come secondi genitori. E mi dispiace pure per il mio cane, che per me è un fratello. Però, a parte questo, me lo sono sentita e mi sono fatto quattordici ore d'aereo. Non credo che tutti lo farebbero. Io comunque sono fiducioso che riuscirò a far bene anche qua in Vietnam».

E se ci sono i contro, ci sono anche i pro:« Altra vita , altra cultura, completamente differente da quella occidentale, che ti mette addosso troppo stress e pressione. Per ora me la cavo con la lingua ma ogni giorno qui ti fa crescere sempre di più, è un'esperienza che mi formerà in tutto e mi aiuterà per il futuro». Chissà come se la caverà il giovane fucecchiese in un paese dalle mille bellezze nascoste ma conosciuto in Occidente soltanto per una delle più tristi epopee del ventesimo secolo.

Fonte: IlTirreno.it - Marco Sabia