LE INTERVISTE DI ALESSANDRA NESPECA SUL PALIO 2014: PORTA BERNARDA

mercoledì 24 dicembre 2014:
Contrada Porta Bernarda
I rossoneri hanno “assaporato” la possibilità di vittoria per buona parte della corsa finale, conclusasi poi per loro al quarto posto. La contrada si è affidata ad Alessio Migheli (detto Girolamo) su Tavel Puntadour. Ecco le interviste al presidente Moreno Guidotti, al capitano Francesco Bertoncini e al fantino.


Moreno, il vostro, per alcuni, sembrava un Palio già vinto. Sei d’accordo?

No, assolutamente no. In questi anni da presidente non ho mai dato nulla per scontato. Credo che il Palio si vinca quando si arriva primi, il nome “Palio” già lo spiega. Vivo la contrada dall’82 e la mia esperienza mi porta a parlare in questo modo. Mai dare nulla per scontato. Non posso nascondere che eravamo tra i favoriti: avevamo il fantino che desideravamo e uno tra i cavalli che volevamo. Il mosaico era quasi finito, ma per essere completo ci vogliono tutti i tasselli giusti che portano alla vittoria, che non è venuta. Ci credevo, poi è venuto fuori con più forza il cavallo della Querciola, può succedere.

In finale, a un certo punto, sembrava infatti che potesse arrivare il settimo Cencio…

Non dò la colpa al nostro fantino e neppure al cavallo, che ha fatto una buona corsa. Dò merito al cavallo e al fantino della Querciola; guardando l’ultima curva, la Querciola è venuta su con grande irruenza e per gli altri non c’è stato nulla da fare. Bomario era un cavallo superiore, con una marcia in più. Per quanto riguarda la mia contrada, ha vissuto al meglio la settimana del Palio; sappiamo quello che vogliamo, ma vincere il Palio non è una cosa semplice. Da parte mia, dopo la corsa chiaramente c’era un po’ di delusione, a chi non piace vincere?
Siamo una contrada molto unita e fra l’altro a breve vorrei segnalare il cenone di fine anno, il 31 dicembre alla Nuova Era (che la contrada Porta Bernarda ha preso in affitto anni indietro), che dopo ben 25 anni riprende la sua attività; la facciamo rivivere per tutti i fucecchiesi.

Francesco, parliamo della monta. Perché Alessio Migheli?

La scelta di Alessio Migheli è stata dettata dalla la ricerca di un fantino che avesse caratteristiche simili a quelle dei suoi predecessori, ovvero attaccamento ai colori, compatibilità a livello caratteriale con me, cose che ci avrebbero fatto vincere al di là della sorte. Il fatto che la Tratta abbia avuto esito positivo non ha influito sulla scelta finale, non è stata una monta di circostanza, si tratta di un rapporto maturato nel corso degli anni attraverso la compatibilità umana che ho con questo fantino. Il venerdì delle prove qualcuno ha pensato che Alessio non avrebbe corso? Le prove sono “esperimenti”, insieme ad Alessio abbiamo fatto un’ulteriore prova il sabato in tranquillità e abbiamo sistemato quello che era emerso durante le prove.

La tua lettura della finale.

Il Palio è bello perché tutti lo vediamo da diversi punti di vista. Per leggere la finale dobbiamo guardare ciò che è stato fatto alla Tratta, ovvero mettere nel lotto un cavallo superiore, Bomario. Ciò è stato frutto di una situazione che si è verificata alla Tratta, parecchi cavalli si sono trovati a disagio su un fondo diventato più selettivo rispetto a come era prima. Il Palio non è fatto solo di valori ippici, ma anche di strategia, cosa che ha fatto la mia contrada per provare a vincere. Poi sono venuti fuori un cavallo, Bomario, e un fantino, Mereu, stratosferici. Noi siamo poi arrivati quarti, ma ho visto un Palio dominato da noi e dalla Querciola. Abbiamo lottato fino in fondo, alla fine c’è stato ovviamente dispiacere, ma c’è stata anche la soddisfazione di avere combattuto fino all’ultimo. La contrada ha fatto il massimo da tutti i punti di vista; c’è la certezza di essere da molti anni protagonisti.

Alessio, ti ha pesato il fatto che la contrada Porta Bernarda fosse tra le favoritissime?

No, siamo stati comunque protagonisti. Ci ha battuto un “fulmine”, per quanto ci riguarda, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare. Mi sono trovato primo a cento metri dalla fine, poi è arrivato un “treno” dall’esterno: Bomario ha dimostrato di essere fortissimo. Tavel è un gran cavallo, se non ci fosse stato Bomario avremmo vinto. Alla partenza della finale, peraltro, al canape io ero all’ultimo posto e la contrada Porta Raimonda al penultimo, ma ciò non è stato di intralcio per la nostra partenza, ognuno ha fatto il suo e ha corso il proprio Palio.

Come ti sei trovato con la contrada Porta Bernarda?

È una grande contrada, mi sono trovato benissimo. Siamo arrivati al Palio al massimo e tutto ciò ci lascia meno amaro in bocca, anche se il risultato alla fine non ci ha dato ragione.


Alessandra Nespeca