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i Luoghi, le Storie: L'importanza di Fucecchio

 

martedì 30 dicembre 2014:
L’importanza di Fucecchio
Frammenti di una storia, quella di Fucecchio, per eliminare dubbi che vagolano tra la gente. Frammenti raccontati, nella lunga intervista concessami, da Alberto Malvolti, storico apprezzato a livello toscano, presidente della Fondazione Montanelli Bassi. La propongo un po’ alla volta. Questa è la quarta puntata.
Fucecchio dà l’impressione d’essere stata molto importante nel Medioevo. Forse per la sua collocazione geografica o per la struttura del suo castello? Vi bazzicano personaggi di rilievo. E ottiene privilegi, come quello di diventare un’enclave religiosa, che risponde direttamente al Papa.
“Certamente Fucecchio era situato in una posizione strategica, “intra la Guisciana e Arno”, come dice Machiavelli; ospitava una potente abbazia, fu sede di un vicariato imperiale, sorgeva sulla Via Francigena, controllava uno dei pochi ponti esistenti sul più importante fiume toscano. Ce n’era abbastanza per ricevere le attenzioni di papi e imperatori. Inoltre in forza del privilegio di Gregorio VII, che dichiarava il monastero di Fucecchio indipendente da ogni potestà ecclesiastica o civile, si era creata una sorta di isola, un “territorio separato” come dissero e pretesero alcuni. I Fucecchiesi, che secondo un vescovo lucchese “amavano la libertà più delle pupille dei propri occhi”, ne approfittarono per esaltare la propria autonomia, arrivando a chiedere in età moderna di avere una vera e propria sede episcopale a pari diritto con San Miniato”.
Quanto incise la via Francigena, che l’attraversa?
“Incise moltissimo soprattutto nella prima fase della sua storia dal X al XIII secolo. Poi la più importante strada del Medioevo decadde, anche a causa del trasferimento della sede papale ad Avignone”.
Con il Rinascimento, invece, Fucecchio sembra perdere importanza. I Medici, che dominano la Toscana, lo considerano non più di tanto. Anzi, sfruttano le sue risorse, in specie quelle del Padule, che vogliono mantenerlo lago per dare gran copia di pesce a Firenze. E non gliene può importare di meno se la gente muore gonfiata e gialla…
“La perdita di importanza di Fucecchio è dovuta a parecchi fattori. C’è prima di tutto la crisi della metà del Trecento: fame, peste, guerre che imperversarono pesantemente a Fucecchio tanto che la popolazione del castello si ridusse da circa 2500 – 3000 abitanti a un migliaio. I castelli e i villaggi del territorio furono abbandonati, la campagna si inselvatichì e i boschi avanzarono. Al posto dei commerci si formò un’economia basata soprattutto sullo sfruttamento degli incolti (Padule, boschi delle Cerbaie, mulini). I Medici, specialmente con il granduca Cosimo, ma già anche con Lorenzo il Magnifico, costituirono importanti interessi nel Valdarno e anche a Fucecchio (la fattoria Corsini appartenne per diversi anni ai Medici). L’episodio più noto è senz’altro la formazione del Lago mediante lo sbarramento delle “calle” del ponte di Cappiano, un’operazione fatta già nel 1435 e ripetuta poi nel 1550. Un intervento a vantaggio di Firenze, che voleva “gran copia di pesce” (e in particolare quelle anguille del nostro Padule di cui i Fiorentini erano ghiottissimi), ma che ebbe funeste conseguenze per le popolazioni locali. Ne vennero infatti febbri e la fine per molte coltivazioni, oltre alla rovina di quei pescatori professionisti che per secoli avevano pescato nella Gusciana : infatti Firenze da allora monopolizzò tutte le risorse del Lago-Padule espropriandole ai comuni locali”.
E non si hanno notizie di ribellioni…
“ Di fronte ai Medici c’era ben poco da fare. Lorenzo il Magnifico si interessò in più occasioni della pieve, data la particolare situazione della chiesa fucecchiese che dipendeva dall’Episcopessa, ovvero dalla Badessa di Santa Chiara di Lucca, quale erede degli abati di San Salvatore, che, come abbiamo visto, erano indipendenti dal vescovo di Lucca. E poiché Lucca era uno stato in endemico conflitto con Firenze, ecco che i Medici cercavano ogni appiglio per sottrarre le chiese del Valdarno al controllo di Lucca: già questo territorio era stato assoggettato da tempo al potere politico di Firenze, ora si trattava di eliminare anche il potere della chiesa lucchese. Ecco perché si era formato questo strano triangolo tra la Badessa di Santa Chiara di Lucca (l’Episcopessa), il Comune di Fucecchio e i Medici, che avevano anche cercato di far istituire una nuova diocesi a San Miniato (fedele ai Fiorentini), cosa che avvenne però solo più di un secolo dopo”.
(4, continua)

Riccardo Cardellicchio

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