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I LUOGHI, LE STORIE - L’importanza delle frazioni

 

giovedì 15 gennaio 2015:
I LUOGHI, LE STORIE di Riccardo Cardellicchio

L’importanza delle frazioni

Frammenti di una storia, quella di Fucecchio, per eliminare dubbi che vagolano tra la gente. Frammenti raccontati, nella lunga intervista concessami, da Alberto Malvolti, storico apprezzato a livello toscano, presidente della Fondazione Montanelli Bassi. La propongo un po’ alla volta. Questa è la sesta e ultima puntata.
La storia di Fucecchio, ovviamente, non può essere limitata al castello, il capoluogo. Fucecchio ha frazioni e località che meritano attenzione, a cominciare da Galleno e Cappiano, poste lungo la via Francigena. Si dice, addirittura, che nel Medioevo, fossero più importanti di quello che sarebbe diventato il capoluogo, e avessero vita autonoma.
“Tutti i piccoli centri delle Cerbaie, compresi Galleno e Cappiano, costituirono altrettanti comunelli rurali e quindi ebbero vita parzialmente autonoma fino al 1308, quando la maggior parte di essi – Cappiano, Massarella e Ultrario (Torre) – si fusero in un unico Comune. Dico vita parzialmente autonoma perché ogni comunità medievale doveva fare i conti con qualche potere esterno, fosse esso l’Impero (con i suoi rappresentanti) o un potente monastero, o alcuni signori locali. Ma già dagli ultimi decenni del Duecento questi piccoli comuni si erano sottomessi a Fucecchio e anche Galleno era sottoposto alla giurisdizione del vicario lucchese residente a Fucecchio.
Cappiano fu probabilmente il centro più importante dell’area nell’alto Medioevo: non a caso qui fu eretta una pieve documentata già nell’ottavo secolo ed è noto che le pievi sorgevano là dove la popolazione era più numerosa (la pieve di Fucecchio risale invece alla fine dell’XI secolo).
Galleno fu invece un “luogo di strada” sulla via Francigena e fu anche centro di una corte dei Cadolingi. Ma poco dopo la metà del Trecento fu distrutto e rimase abbandonato per oltre un secolo, per essere poi ripopolato per merito della famiglia degli Orlandini di Fucecchio, che non a caso presero allora il cognome di Galleni”.
 E’ possibile conoscere l’origine dei nomi Cappiano e Galleno?
“Lo studio dei nomi locali (ossia la toponomastica) è piena di insidie e richiede l’impegno di esperti di storia della lingua. A me risulta che Cappiano è nome “prediale” latino, ha origine cioè dal nome proprio di persona che possedeva beni in quella zona in età antica. Deriverebbe quindi dal nome personale latino Capius, che sarebbe stato il proprietario dei terreni in questa zona. Spiegazione plausibile alla luce dei ritrovamenti di età romana avvenuti nei dintorni di Cappiano.
Per quanto concerne Galleno, invece, gli studi più recenti fanno derivare il nome dalla parola callis (sentiero stretto e aspro) e confermerebbe quindi la funzione stradale di questo luogo”.
 
Su Torre sappiamo qualcosa, in fatto di storia. Su Querce un po’ di più. Molto su Massarella. Ma di San Pierino si sa proprio poco. Villaggio di pescatori e basta? E il nome?
“L’odierna San Pierino era occupata nel Medioevo da due villaggi aperti, ossia privi di mura. Non erano pertanto castelli, ma “ville”. Si tratta di due luoghi i cui nomi sono ancora una volta di origine romana: Ventignano (da Vintinius) e Aguzano (da Acutius). Sono entrambi menzionati per la prima volta poco dopo il Mille in documenti che attestano le proprietà dei Cadolingi e dell’abbazia di San Salvatore di Fucecchio. Nel Trecento ad Aguzano vivevano una ventina di famiglie, ossia circa un centinaio di persone intorno alla chiesa di San Pietro. C’erano mulini e pescaie e si trattava quindi di u tipico villaggio di fiume. Un po’ più all’interno c’era il villaggio di Ventignano con la sua chiesa di San Martino. Anche qui risiedevano un po’ più di venti famiglie, poco più di un centinaio di persone. I documenti segnalano la presenza in Ventignano di alcune torri di cui però non conosciamo l’esatta ubicazione. I due villaggi furono più volte danneggiati dalle alluvioni dell’Arno. Il moderno nome San Pierino deriva ovviamente dall’antica chiesa di San Pietro o San Piero in Aguzano”.

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