I LUOGHI, LE STORIE: Ambiente e rifiuti

martedì 20 gennaio 2015:
I LUOGHI, LE STORIE di Riccardo Cardellicchio

Ambiente e rifiuti

Assessore all’ambiente Silvia Tarabugi, non se ne faccia: quell’immondizia, gettata davanti a casa sua, in via Malemerende, in frazione Querce (Fucecchio), altro non è che il parto di chi non ha argomenti da mettere sul tavolo della discussione. Ne so qualcosa. E’ dal 1971 che ne so qualcosa: da quando proposi di trasformare il Padule di Fucecchio in parco nazionale o regionale. Poi ribadito, inutilmente, nell’antologia “Fine di una terra” di Piero Malvolti. Al che aggiunsi, poco dopo, la battaglia in difesa delle acque superficiali, in primis Arno e Usciana. Avevo dalla mia dati scientifici, indiscutibili. Allora, arrivarono minacce di morte, per me e per i miei familiari. E, visto che non avevo paura, tentarono di farmi licenziare dal quotidiano in cui lavoravo. Ma l’editore e la direzione erano dalla mia parte, e lo sono rimasti sempre. Quando si seppe che ero diventato assessore, accadde il finimondo, anche a sinistra. Ero guardato a vista. Lo scontro era quotidiano, fino al punto che arrivai a definirmi assessore del nulla e delle cause perse. Però, non sono state cause perse il fontanello, la raccolta dell’immondizia porta a porta e il blocco degli inerti a Ventignano, la lotta al randagismo. Sull’operazione Tubone, non so ancora se ho perso o vinto. Sta di fatto, che avrebbe dovuto terminare nel 2015, quest’anno, invece non si sa niente di preciso. Comunque, c’è chi crede ancora che l’industria conciaria ne trarrà vantaggi enormi e che non decreterà la fine di un gioiello della natura: il Padule di Fucecchio. Che, tra le altre cose, sta registrando una situazione per lo meno incresciosa: il pubblico si sta facendo da parte, per lasciare mano libera al privato. Niente di male, se non fosse che il privato ha in cima ai suoi pensieri il bene suo e non quello della collettività. Questa è la lettura che riesco a dare della decisione di ridare carte per il Centro di documentazione.
Mi rendo conto che sono partito in un modo e sono arrivato in un altro. Tuttavia, ha la mia comprensione e la mia solidarietà. Sia chiaro: non abbandono il mio posto d’osservazione. Da fare, sull’ambiente, ce n’è ancora parecchio..

Riccardo Cardelicchio