LE INTERVISTE DI ALESSANDRA NESPECA SUL PALIO 2014: CAPPIANO

giovedì 12 febbraio 2015:
Contrada Cappiano
Al Palio 2014 la contrada calligiana è stata eliminata nella seconda batteria: Dino Pes (detto Velluto) su Melantò de Aighenta non è riuscito ad andare in finale.
Cappiano ha un nuovo presidente e un nuovo capitano, rispettivamente Sandro Manzi e Alberto Bertini; abbiamo parlato con loro e con il fantino Dino Pes.


Sandro, come hai vissuto l’ultimo Palio, visto che non eri ancora presidente, e come pensi di vivere i prossimi?

L’ho vissuto come lo può vivere un contradaiolo, con tante aspettative e tanta fiducia nel vecchio presidente e nel vecchio capitano. È difficile spiegare come si vivono i Palii, è una serie di emozioni. Adesso per me le cose da gestire sono tante, essere presidente è una grande responsabilità, ci metto tanto impegno e, quasi non conoscendomi, gli altri presidenti mi hanno accolto bene.


Quanto può essere difficile essere presidente di una contrada che non vince da quasi trentuno anni?

La pressione è tanta; insieme al capitano cercheremo di fare un buon lavoro. Molto dipende poi da ciò che accadrà alla Tratta e dal cavallo che ci toccherà in sorte. Se confidiamo nella “fortuna del principiante”? Ci servirà tutto, a livello di fortuna, di esperienze di altri, in generale ci affidiamo a tutte le possibili speranze ed esperienze che ci sono nella contrada. A Cappiano c’è un clima di fiducia: anche noi, io e il nuovo capitano, cercheremo di dare il meglio di noi stessi, ma almeno all’80% penso che sia una questione di fortuna. Ho un bellissimo rapporto con l’ex presidente e l’ex capitano, che in questi anni hanno dato il meglio di loro stessi per portare avanti la contrada nel migliore dei modi.


Alberto, come hai vissuto lo scorso Palio, e come pensi di vivere i prossimi, adesso che sei capitano?

Gli altri Palii li ho vissuti da contradaiolo, con tanto rispetto e fiducia in coloro che hanno svolto il compito prima di me. Adesso sono capitano, un’esperienza nuova per me; la vivo con tanto entusiasmo e cercherò di fare il meglio per la contrada Cappiano.


Sei stato eletto pochi mesi fa: magari porta bene, non sarebbe la prima volta che una contrada cambia capitano e vince…

Speriamo che questa “legge dei principianti” funzioni anche per Cappiano, me lo auguro. Cercherò di fare del mio meglio, una strategia per vincere credo di non averla io, ma credo che non l’abbiano neppure gli altri. Lavorerò al meglio, ma anche la fortuna conta tanto, il cavallo estratto alla Tratta incide molto sull’esito del Palio. Quando saprò il cavallo il mercoledì sera, a quel punto sceglierò il fantino che monterà per noi.


Dino, da tuo punto di vista, perché Cappiano al Palio 2014 non è andato in finale?

Sono partito primo, poi siamo stati superati subito da Sant’Andrea; alla curva della Bernarda ho preso una botta proprio dalla Porta Bernarda, sono andato largo e da lì ho sempre inseguito. Melantò era la cavalla che volevo montare, dopo la botta la cavalla non è stata come doveva essere. D’estate ha corso a Capalbio e ha fatto vedere quanto valeva. La rimonterei volentieri. Per quanto mi riguarda, forse al secondo giro potevo aspettare un po’ a dare un altro attacco, poi mi ha chiuso Borgonovo e da lì non ce l’ho fatta a rimontare, ma col senno di poi è più semplice.


Come ti sei trovato con la contrada Cappiano?

Era la terza volta che correvo per Cappiano: nel 2000 al Palio Straordinario quando ho sostituito Pusceddu, che era caduto in batteria, e nel 2013 e 2014. Mi sono trovato sempre benissimo.


Alessandra Nespeca