I LUOGHI, LE STORIE - Il carnevale e le Contrade

martedì 17 febbraio 2015:
I LUOGHI, LE STORIE di Riccardo Cardellicchio
Il carnevale e le Contrade

Spiccioli di carnevale. Dalle Ceneri, è quaresima. I fucecchiesi celebravano questo giorno con la scampagnata in Montellori Mi riferisco, soprattutto, fino agli anni del boom economico, a quando il lavoro del calzolaio era stagionale e, di tempo libero, ce n’era anche troppo. Un rito antico, con ogni probabilità pagano, nato quando, nella zona, c’erano le terme con acqua salata.
Bene, i fucecchiesi avevano onorato il martedì grasso, ultimo giorno di carnevale, fino alle ore piccole. Tutti insieme. E, nel pomeriggio di mercoledì, tutti insieme ne decretavano la morte, bruciando il pupazzo, che rappresentava re carnevale. Si ballava, si faceva merenda (acciughe, uova sode, salacchini e aringhe), si beveva (il vino bianco o rosso). Ovviamente, non doveva piovere. Altrimenti, era un altro discorso.
Mi sono tuffato nel passato di fronte a notizie che dànno il carnevale sparso in numerose iniziative.
Qui, da noi, ognuno vuole andare per conto suo, le Contrade in particolare, sicché non si riesce a far rivivere il carnevale, che coinvolga tutti. Potrebbe tornare a essere un'attrazione, come lo è diventato il Palio di primavera. Bisognerebbe far nascere, visto che è di moda, un comitato, formato da rappresentanti di tutte le contrade, più altri al di sopra delle parti, che desse il via a una ricerca sul vecchio carnevale, per prenderne l'essenza, eppoi immaginasse qualcosa d'originale.
Il Comune dovrebbe esserne il motore.

Riccardo Cardellicchio