LA BACHECA DE IL LABIRINTO - l' Osteopatia.

giovedì 19 febbraio 2015:
LA BACHECA DE "IL LABIRINTO "

Osteopatia, un “nuovo” approccio terapeutico

di Zucchelli Roberto

"L'osteopatia è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto noi osteopati affermiamo che il movimento è l'espressione stessa della vita".
(Dr. Andrew Taylor Still, padre fondatore dell’osteopatia)

Personalmente io reputo l’Osteopatia una metodologia Bio-funzionale, nel senso che la vita e la salute rappresentano la sintesi di un funzionamento armonico delle strutture viventi che sono state ideate e realizzate seguendo modelli specifici e “ideali” che rappresentano la forma ottimale per poter svolgere al meglio la loro funzione.
Una funzione presuppone una serie di attività svolte in un processo e un processo presuppone, a sua volta, una progressione dinamica e quindi una sequenza ordinata di MOVIMENTI che si svolgono nei tempi giusti.
Ecco perché reputo che la qualità del movimento intrinseco è la qualità della vita che si ritrova in ogni struttura vivente.

L’Osteopatia è una medicina complementare fondata alla fine dell’800 dal Dr. A. STILL negli Stati Uniti. Il Dr. Still, nato nel 1828 nello Stato della Virginia (USA), fu l'ideatore del concetto osteopatico e fondò la prima Scuola di Osteopatia degli Stati Uniti a Kirksville, Missouri nel 1892.

Si fa spesso confusione sull’etimologia: dal greco Osteon (ossa) e Pathos (sofferenza).
La reale etimologia è il risultato della fusione del termine greco “Osteon” (ossa) e di quello inglese “Path” (sentiero, la via per).
Si tratta di una terapia manuale che si avvale degli strumenti diagnostici e condivide i fondamenti scientifici della medicina istituzionale.
I principi biomeccanici alla base del concetto osteopatico sono vecchi come il mondo e considerano tutti i piani di esistenza dell'uomo:
• Piano fisico
• Mentale
• Energetico e spirituale.

A differenza di altri approcci terapeutici, l'Osteopatia dà un senso alla vita e riconosce l'esistenza di leggi che regolano l'universo interiore dell'uomo ben oltre le semplici reazioni biochimiche.
La legge di causalità permette di spiegare tanto la malattia che la salute: la malattia è la conseguenza di cambiamenti che avvengono nell'organismo umano.
Essa è altrettanto naturale in un corpo in disequilibrio, quanto la salute in un corpo in cui tutte le parti strutturali, corpo emotivo, mentale e spirituale sono in armonia tra loro.
Ogni processo patologico nel corpo è un'espressione di una disfunzione, che contribuisce al mantenimento della stessa malattia; l'osteopata, ragionando anatomicamente, risale alle regioni della lesione, discriminando l'area della sofferenza dalla vera origine dell'alterazione funzionale. Si tratta di un approccio di tipo olistico nel senso che l’anatomia e la fisiologia, associate ad una lettura delle anomalie in chiave globale e non sintomatica sono i cardini dell’osteopatia.
L’essere umano è un’unità di funzione dinamica, espressione di un’organizzazione evolutiva complessa di microsistemi, sotto il governo di leggi costanti, nella quale ogni parte si integra con le altre.
Ogni modello organizzativo vivente si costruisce subordinatamente alla ricerca di strategie adattative adeguate alle richieste dell’ambiente in cui è inserito al fine di assolvere al compito in maniera ottimale, cioè soddisfacendo 3 parametri:
1) Massima performance
2) Minimo dispendio energetico
3) Massimo comfort
Si tratta di tre parametri che definiscono un nuovo concetto: l’ERGONOMIA”

Spesso mi sento dire dai pazienti che il corpo è una macchina complessa…non sono d’accordo!
Il corpo, a differenza delle macchine, è capace di:
• Percepirsi
• Apprendere ed evolvere
• Auto-regolarsi
• Crescere e rigenerarsi
• Riprodursi
• Etc
Tutti gli aspetti affrontati fino ad ora descrivono l’uomo come un incredibile SISTEMA ORGANIZZATIVO COSCIENTE COMPLESSO, fornito di meccanismi di controllo e di azione ultra-specializzati, dotati di un’enorme potenzialità adattativa, compensatoria e rigenerativa.
Il lavoro di un’osteopata è altrettanto complesso ed è paragonabile ad una forma di artigianato di altissimo livello; il nostro lavoro si basa su poche ma fondamentali priorità:
• Saper accogliere e ascoltare il paziente
• Saperlo osservare attentamente in ogni suo aspetto
• Attraverso un uso sapiente delle mani individuare nei tessuti i segni di un’alterazione funzionale.
• Sempre attraverso le mani, permettere “alla funzione fisiologica di manifestare dall’interno la sua propria, infallibile potenzialità piuttosto che applicare una forza cieca dall’esterno” Wlliam Garner Sutherland (1873-1954), altro padre fondatore

L’osteopata non è un guaritore, ma dovrebbe essere un acuto osservatore, un attento ascoltatore, un profondo conoscitore degli aspetti fisiologici, anatomici, psichici ed energetici dell’essere umano.
E’ semplicemente un tramite esterno in grado di rendere massime le potenzialità auto-guaritive del paziente.
Perché ciò avvenga è importante che l’osteopata riesca a capire quali sono gli ostacoli che impediscono ad un organismo di ben funzionare. Per arrivare a questa conoscenza occorre che si instauri tra operatore e paziente una comunicazione, una risonanza, un dialogo.

Semplificando molto, possiamo dividere le tecniche osteopatiche in 4 categorie:
• Tecniche strutturali
• Tecniche fasciali
• Tecniche viscerali
• Tecniche cranio-sacrali
Ognuna di esse ha la stessa importanza e dignità; possono essere usate tutte, alcune, tutte insieme, separatamente…
Si tratta di “strumenti” terapeutici che l’Osteopata deve necessariamente saper suonare bene tutti, nessuno escluso. La scelta di quale strumento sia più idoneo in una circostanza piuttosto che in un’altra è a completa discrezione dell’operatore. Ciò che conta è l’efficacia del trattamento e il risultato che si ottiene.


Roberto Zucchelli osteopata
info@illabirintofucecchio.it
www.illabirintofucecchio.it il labirinto fucecchio