LA BACHECA DE IL LABIRINTO: COSTELLAZIONI FAMILIARI E FIABE

mercoledì 1 aprile 2015:
LA BACHECA DE " IL LABIRINTO"

COSTELLAZIONI FAMILIARI E FIABE: IL GATTO CON GLI STIVALI



Questo laboratorio unendo il significato simbolico della fiaba con le costellazioni familiari ci spinge a trovare la forza di agire e di credere nella nostra realizzazione. Portando a compimento i nostri sogni senza ma e senza se.
Mostra come nel momento in cui sentiamo di non avere altri mezzi arriva l’ispirazione che apre la vita a qualcosa di magico. Il gatto con gli stivali rappresenta quella parte di noi che nel momento del pericolo si attiva e si apre ad una dimensione del possibile e del ricevere. Un po’ umano, un po’ animale, il gatto appartiene ai due mondi, quello del reale e quello dell’istinto. Questo lo rende aperto alla fecondità e all’ispirazione. Passiamo da una visione ordinaria e convenzionale della vita e delle situazioni ad una condizione ispirata ed aperta alla fecondità.
Il figlio del mugnaio rappresenta l’eroe. Quella parte di noi che vede il problema, la situazione da risolvere e da cambiare e che si fida totalmente dell’azione del Gatto con gli stivali che rappresenta il principio attivo, cioè quella parte di noi che ha già visto il realizzarsi del suo sogno, la manifestazione dell’abbondanza. Il gatto si apre allo straordinario non potendo vivere l’ordinario.
Quali sono le azioni da compiere affinché il miracolo prenda vita?

Il primo passo è attirare l’attenzione del Re che simboleggia il valore e le possibilità, la capacità di chiedere ed ottenere tutto. Per stabilire il contatto con questa qualità, si procede con richieste modeste e continue per imparare a portare l’attenzione ed i gesti verso questa nuova dimensione del possibile e del ricevere.

Il secondo passo consiste nel superare i rischi e le prove che si trovano lungo il cammino durante la realizzazione del sogno. Il contatto con “la richiesta” si fa più intenso e pericoloso: nella fiaba questa tappa è simboleggiata dal bagno nel fiume.  Questo momento è intenso, ma anche delicato e rischioso. Il rischio è di venire smascherati o di non sentirsi all’altezza di vivere la dimensione del sogno, come se fosse già realizzato.
Il figlio del mugnaio si fida ciecamente delle opportunità dell’infinito e già si cala nella realtà del tutto possibile e vive come se già il sogno si fosse avverato.
Adesso occorre che il sogno diventi realtà, perché una cosa è desiderare e fare come se il sogno si fosse avverato, un’altra cosa è realizzarlo davvero.
Allora il gatto con gli stivali entra ancora in scena attraverso l’intelligenza, la forza della parola e la piena fiducia nella capacità di modificare la realtà, trasformandola, rendendola elastica e modificandola di ispirazione in ispirazione.

E’ nel finire dell’impresa che il gatto incontra l’orco che rappresenta il Signore delle forme che tiene bloccata in una forma la realtà (il Signore delle forme è la nostra mente imbottigliata dentro le nostre credenze e paure).
Avendo ormai appreso il potere di far diventare la realtà molto elastica, il gatto riesce a trasformare l’orco in topo e così lo mangia. Quella che era una realtà immaginata diventa reale e autentica ed il re concede sua figlia al marchese di Carabas (che altri non è che il figlio del mugnaio).

LUCIA BERRETTARI 3332669620
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