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Continuano gli scontri sulle lapidi tra Gabbanini e Ulivieri: scatta la querela

 

venerdì 10 aprile 2015:
Dopo le tre lapidi sulla strage nel Duomo di San Miniato del 22 luglio 1944, due reali e una fittizia, spunta anche una querela. Il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini ci ha dormito una notte su e poi, ieri mattina, si è rivolto ai carabinieri e ha denunciato l’ex allenatore di Parma e Fiorentina, Renzo Ulivieri, esponente di Sel, che l’altro giorno ha postato un lungo messaggio su Facebook in cui critica la decisione del primo cittadino di togliere dal municipio un simbolo che ricordava l'eccidio. Due lapidi, quelle che per tanti anni sono rimaste sulla facciata del municipio che danno due versioni contrapposte dell’eccidio. La classica e terribile strage nazista, secondo alcuni.

Una strage firmata dagli americani, compiuta per sbaglio, secondo altri. Ma la decisione del primo cittadino di San Miniato, che ha tolto le lapidi e le ha portate in biblioteca, ha innescato dibattiti e polemiche. Alcune ironiche, come quella de Il Resto del Cremlino, che ha proposto una terza lapide firmata in maniera provocatoria da Hitler. Altre, come quella di Renzo Ulivieri, più decise. Alla fine Ulivieri - ex allenatore di Bologna, Fiorentina, Sampdoria, Torino, Napoli, Cagliari e Parma, che da bambino ha assistito all’eccidio e per nulla contento dell’operato del sindaco, ha postato sulla propria bacheca Facebook un lungo messaggio che si conclude con un “vaffa” nei confronti del sindaco.

Ma il post ha avuto altri effetti collaterali. I due, sindaco e il presidente dell’associazione nazionale allenatori di calcio, nel pomeriggio dell’altro giorno si sono incontrati nei pressi del municipio. E non deve essere stato un faccia a faccia piacevole, stando ai racconti di chi ha sentito le urla e ha visto gesticolare l’esponente di Sel, intenzionato a dire le sue ragioni al primo cittadino che era insieme ad una sua collaboratrice. Ulivieri, stando alle accuse, ha perso la pazienza ed è arrivato al punto di dirle grosse rivolgendosi al sindaco. Lo ha anche trattenuto, sbattendo i pugni sul tetto dell’auto, nella speranza di fargli cambiare idea sulle lapidi.

La lite non è finita lì. Il sindaco è uscito alquanto provato da quella situazione. Passi per la critica politica, deve avere pensato, ma non l’incontro davanti al palazzo comunale.

E così ieri mattina ha querelato Ulivieri sia per l’intervento su Facebook sia per le parole di minaccia che sono volate nell’incontro davanti al municipio.

Fonte: iltirreno.it

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