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Meningite: tutte le risposte. Parla il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Gabriele Mazzoni

 

mercoledì 15 aprile 2015:
Nei prossimi giorni l’Asl 11 di Empoli diffonderà uno schema che aiuterà i cittadini a fare chiarezza sulla vaccinazione contro il meningococco C. In questo schema verranno spiegate nel dettaglio le modalità di offerta dei vaccini per ogni fascia d’età. Ad esempio, per i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che non sono mai stati vaccinati per il meningococco C, si manterrà il diritto alla vaccinazione con il vaccino quadrivalente che verrà offerto nelle occasioni delle altre vaccinazioni.

Nel frattempo però, nel circondario empolese c'è ancora preoccupazione per i casi di meningite, i vaccini stanno andando a ruba e fuori dagli ambulatori medici ci sono code infinite. Il clima di tensione è alto e, come spesso accade, l'ansia prende il sopravvento e i dubbi si moltiplicano.

Cosa fare? Ne abbiamo parlato con Gabriele Mazzoni, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 11 di Empoli, che ha fatto chiarezza sui punti più dibattuti di queste settimane.

Cinque casi di meningite in poco tempo: perché?

Occorrono condizioni particolari affinché la malattia colpisca il soggetto. Le evenienze per far sì che si sviluppi la malattia grave sono tre: la presenza di un virus influenzale particolarmente aggressivo, la presenza nell’ambiente meningococchi e un organismo che abbia delle difese immunitarie basse o che sia predisposto geneticamente.

Quali fasce d’età devono proteggersi con il vaccino?

La sanità pubblica chiama a vaccinarsi nella prima e nella seconda decade, ma per i ventenni è consigliato comunque vaccinarsi. Negli anni scorsi abbiamo iniziato a vaccinare le fasce d’età più basse, che sono sempre quelle più a rischio. Bisogna ricordare però che anche le altre fasce possono essere colpite, infatti in questa Asl, visto quello che era successo, siamo ricorsi all’offerta del vaccino anche per gli adulti. Lo abbiamo fatto anche per far capire che un’arma esiste e chi si vuol difendere lo può fare. Nei prossimi giorni diffonderemo anche uno schema con informazioni dettagliate.

Il vaccino per la meningite è sicuro? Può provocare complicazioni?

E’ sicuro e non abbiamo ricevuto alcun tipo di segnalazione. Il vaccino dura molti anni e non provoca complicazioni. Gli unici fastidi possono essere una leggera febbre e l’indolenzimento del braccio. Se guardiamo il rapporto costi-benefici, possiamo dire che conviene assolutamente vaccinarsi e stare tranquilli.
C’è il rischio che ad esempio il prossimo anno si verifichi una situazione simile con il meningococco B?
Per il B non abbiamo ancora una chiara indicazione, i casi sono stati molti meno e hanno riguardato sempre le fasce più basse. Adesso stiamo facendo per il B quello che abbiamo fatto con il C dieci anni fa, ovvero lo proponiamo nella prima infanzia. Intanto consiglio il quadrivalente, soprattutto a chi viaggia in alcune zone dell’estero.

I medici di famiglia stanno vaccinando i pazienti da giorni. Ci possono essere medici di base contrari ai vaccini che quindi si rifiutano di offrire la copertura per la meningite?

A mio avviso bisogna sempre dare la possibilità al paziente di scegliere se vaccinarsi o meno. Se ci fossero dei medici contrari al vaccino per la meningite sceglierei certamente la strada del dialogo per capire il motivo di questa scelta. Nel frattempo offrirei ai pazienti un’alternativa per vaccinarsi tramite altre vie.

I 5 casi dei soggetti colpiti sembravano non avere niente in comune. Alcune voci dicono che i soggetti avevano frequentato lo stesso ambiente nei giorni prima: è vero?

Non è venuto fuori dall’inchiesta che abbiamo svolto. Occorre infatti che il contagio avvenga genericamente nei dieci giorni precedenti al momento dell’esordio della malattia, ma la maggioranza dei casi di contagio avviene nei tre giorni precedenti all’inizio della sintomatologia. In ogni caso, nei dieci giorni precedenti nessuno dei soggetti è stato in contatto con l’altro. Non è tecnicamente possibile che queste persone si siano contagiate. L’ambiente non conta, quello che conta è il rapporto interumano perché il meningococco sopravvive per pochi secondi all’aria. Non bisogna dimenticare però che ogni dieci persone quattro hanno il meningococco nella gola, ma questo non si manifesta se non ci sono le altre combinazioni che lo rendono aggressivo e pericoloso.

Molte persone sono in lista d’attesa per il vaccino. Il loro dubbio è: sarà tardi tra un mese?

Abbiamo cercato di fare l’impossibile per offrire a tutti il vaccino, ma le richieste sono decine di migliaia. Non è necessario affannarsi e fare la corsa al vaccino in questo momento, anche perché i casi andranno a sparire entro un mese. Quello che possiamo dire però è che con questa campagna ci auguriamo di salvare qualche vita nei prossimi anni. Se adesso le liste d’attesa sono piene basterà vaccinarsi prima del prossimo inverno: è l’obiettivo più concreto che possiamo darci. In questo modo, anche se i virus influenzali abbasseranno le difese e apriranno la strada al meningococco, la persona sarà protetta.
Johara Camilletti

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