IL CUORE E LA MENTE DI MARINELLA MARIANELLI

venerdì 15 maggio 2015:
I due ricordi, uno il 10 aprile (destinato, in particolare ad alcuni studenti del ‘Cattaneo’), e, l’altro l’8 maggio, alle 17.30, in Palazzo Grifoni, a San Miniato; i due ricordi, dicevo, sono passati sotto silenzio, come tutte gli eventi e i personaggi della cultura. Eppure, in questo caso, si era di fronte a un personaggio pubblico, che amò molto San Miniato e i suoi abitanti. Marinella Marianelli (morta il 26 dicembre 2010, a 89 anni), oltre a essere un’insegnante non banale, amata dai suoi allievi, fu anche assessore alla cultura (con un occhio di riguardo per la storia), scrittrice e operatrice culturale di spessore. In quest’ultima veste, dette il via alla Fondazione Centro studi sulla civiltà del tardo Medioevo, l’organismo – ora presieduto da Laura Baldini - che ha organizzato i due eventi, con la collaborazione del Comune e della Fondazione Carismi.
Quello dell’8 maggio aveva per titolo: “Una stagione del cuore e dell’intelletto”, che si rifaceva al titolo della raccolta di poesie (“Le stagioni del cuore”), pubblicata da Titivillus nel 2007. Non mancava una frase del romanzo di Marinella Marianelli (“Ipotesi per un fantasma”), pubblicato dalle Edizioni dell’Erba, nel giugno del 1997: “La voce suadente della Storia è in contrappunto con la voce del cuore trepida d’affetti”.
L’incontro ha avuto relatori Giuliano Pinto e Maria Fancelli, tutti e due dell’Università di Firenze; il primo, anche membro del comitato scientifico del Centro studi; la seconda, ex assessore alla cultura di San Miniato.
Quello antecedente, del 10 aprile, invece era dedicato a San Miniato e alla sua storia medievale: “A scuola d’archivio: dai documenti, la vita della città di San Miniato nel tardo Medioevo”. Coordinati da Isabella Gagliardi, dell’Università di Firenze e membro del comitato scientifico del Centro studi, gli interventi di Laura Guiducci (Come interrogare l’archivio), Donatella Griselli, insegnante del ‘Cattaneo’ (Atti criminali: la giustizia penale nel vicariato di San Miniato), Susanna Scali, anche lei insegnante del ‘Cattaneo’ (La peste tra paure, provvedimenti pubblici e privati, nei documenti arcaistici del comune di San Miniato).
C’è anche un terzo ricordo, del tutto personale. Una domenica pomeriggio, mia moglie e io andammo a trovarla a Ponte a Egola, dove abitava. Avevamo saputo che aveva scritto una raccolta di racconti, cui teneva molto, ma che non aveva alcuna intenzione di tirare fuori del cassetto, per darla a un editore.
Non è che volessimo metterla di mezzo. Il fatto è che avevo letto tre racconti ed era un peccato farli rimanere chiusi in un cassetto. Glielo dissi. Lei capì che ero sincero. Mi dette la raccolta. Uno spaccato di vita in provincia, che andava oltre la cronaca. Si faceva storia e narrativa alte. Lei scelse questo titolo: “Il remoto ieri. Cronache in forma di racconti”. La raccolta fu pubblicata nel 2000 dalle Edizioni dell’Erba.
La mia speranza è che si faccia qualcosa di più, in dicembre, per l’anniversario della morte, avvenuta – ripeto – cinque anni fa.


Riccardo Cardellicchio