Una senese col Palio nel sangue racconta la Tratta a Fucecchio

giovedì 21 maggio 2015:
Il Palio inteso come guerra , la notte , la tratta, le donne, La Contrada, una serata, quella di ieri , declinata al femminile.
Stasera il Palio di Fucecchio è donna , decisamente.
Per chi viene dalla tradizione dell’assegnazione sotto il caldo sole estivo e un gioco , Il Palio, fatto da uomini , dove il ruolo delle donne è importantissimo ma più defilato, la vera sorpresa è questa: il campo di battaglia lasciato alle donne , protagoniste assolute della notte in piazza Montanelli.
Dall’esclusione di Quella Rosa , ambitissima , notizia che apre , quasi come un sipario, la notte che scende sulla Piazza.
Le nuvole corrono veloci in un atmosfera davvero suggestiva, la Piazza prima vuote e deserta , lentamente si va riempiendo , il buio aumenta la suggestione dell’attesa del gioco della sorte, ed ecco che le Contrade iniziano il loro ingresso.
La prima ad arrivare è Massarella, con la sua giovanissima barbaresca, un sorriso teso e timido sotto il berretto, accanto a lei , il suo fortunello, senza dubbio la coppia più bella e poetica di questa notte; esempio reale del vero senso della Contrada; l’incontro e il legame tra generazioni diverse.
La sorte li premia, il sorriso della barbaresca che si porta via RIJHAID si apre alla gioia vera, la paura dell’attesa è solo un ricordo.
Poi è la volta di Porta Bernarda; unica Contrada a fare il suo ingresso senza Capitano , come da tradizione; in testa ai Contradaioli rossoneri, un’altra donna, scelta x chiamare la fortuna; capelli scolpiti rosso fuoco , come una fiamma a bucare il buio, concentratissima e spavalda , emblema perfetto della sua Contrada.
E la rivale Porta Raimonda, di sicuro uno degli ingressi più belli; anche i gialloblù escono trionfanti dalla notte della tratta, nella stalla il potente ed esperto Nanneddu; accompagnato da due ragazze ; la fortunella elegante e compita , vestita da gran dama , e la barbaresca in dolce attesa.
Poi le altre fortunelle ; la signora scelta dalla Torre , bella ed altera; la ragazza di Cappiano che entra in piazza con le amiche in prima fila tra gli uomini e quella della Querciola sommersa dall’abbraccio dei suoi all’arrivo di Tavel.
Ognuna di queste donne , ognuna a suo modo e per la propria tradizione, fiere e bellissime con i propri colori addosso, scelte per ricoprire ruoli importantissimi ( chiamare la sorte e accudire il cavallo), sono il vero simbolo di questa notte , di emozione e magia.
E chissà, che nel segno di un Palio cosi marcatamente femminile , non spunti in Buca , prima sul palo , una cavallina femmina.


Eleonora Mainò