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Matteo Cioni, Capitano della Torre: il nostro Palio, la nostra scelta

 

mercoledì 15 luglio 2015:

 

Matteo Cioni , 37 anni , Capitano  a fine mandato  , con il suo Consiglio , della Contrada Torre; ci incontriamo in un pomeriggio assolato , alla vigilia della scadenza della presentazione dei ricorsi alle decisioni prese dal CdA dopo il Palio di maggio.

La Torre è stata sanzionata sia riguardo alla propria partecipazione al prossimo Palio sia dal punto di vista pecuniario, il percorso sarà lungo , fino a settembre le decisioni non saranno definitive ; la Contrada , per scelta ha deciso di sottrarsi a dichiarazioni per non accendere ulteriormente un dopo Palio molto parlato, ricorrendo solo alla vie offerte  dalla giustizia paliesca per tutelare i proprio interessi .

Matteo  ha il viso deciso di chi sa cosa vuole e come ottenerlo , di uno che difficilmente si piega alla sorte ma che anzi, tenta di trarre il meglio anche da situazioni sfavorevoli.

E: Questo , senza dubbio, può essere letto come un Palio  molto politico in tutte le sue fasi, torniamo indietro , all’ inizio , alla sera della tratta; come ogni Capitano , durante l’inverno avrai lavorato per tutti i tipi di Palio possibili  

M: durante l’anno il lavoro era stato fatto in modo da poter gestire ogni giro della sorte  e anche un percorso che la nostra avversaria stava preparandosi a fare con la volontà di gestire un palio importante , sia dal punto di vista  economico che di accordi e contatti.

Non nascondo che quando sono sceso dal palco la sera del mercoledì, mi sono ritrovato fra le mani l’ultimo Palio che un Capitano vorrebbe fare : noi con l’ultimo cavallo del lotto , loro con il primo e una  monta importante già certa.

Non ho avuto dubbi sulla linea da seguire, la notte della tratta è stata abbastanza lunga .Con Carboni i rapporti c’erano già, una  volta ingaggiato le nostre intenzioni sono state da subito chiare, abbiamo fatto delle scelte che hanno rivelato il Palio che avevamo intenzione di fare, senza nasconderci ; la stalla ha tentato il miracolo, sapevamo che dovevamo puntare alla finale, per essere sicuri di incontrare Massarella , per  cui avevamo bisogno di un cavallo che dall’ultimo del lotto si rivelasse una sorpresa, Fellini e Martelli, maniscalco e veterinario sono stati impagabili, hanno lavorato in maniera eccellente mettendo tra le mani di Giosuè un cavallo su cui poter contare con fiducia.

E: che giorni avete vissuto qui alla Torre?

M: non semplici , almeno fino al venerdì. Massarella sulla carta era vincente, come è ovvio il morale era basso; poi il sabato mattina , dopo la prova libera in pista qualcosa è cambiato ,Giosuè, forse a fronte del lavoro della stalla ha preso fiducia, la Contrada ha trovato la spinta giusta per sostenerlo; abbiamo vissuto , per assurdo , una  bellissima vigilia , emozionante , carica e divertente; ho scelto di rompere il cerimoniale  consueto , ho portato Carboni in mezzo ai ragazzi , volevo che tutti ci autocaricassimo a vicenda.

E: si arriva cosi , alla domenica.

M: dopo l’estrazione delle batterie, l’unico obbiettivo era la finale, una  volta conquistata quella , ho avuto la sensazione di aver vinto un altro palio.

Non avevamo  altra possibilità che la mossa della finale , le differenti potenzialità dei cavalli non ci avrebbero permesso  di avvicinare Massarella in altro modo .

Abbiamo rischiato molto soprattutto  al cambio della busta , che per me , nonostante reputi l’operato di Bircolotti molto buono, rimane inspiegabile .

Giosuè ha interpretato alla perfezione  gli ordini ricevuti: mai usare il nerbo ; ho riguardato  quella mossa infinita , infinite volte , è un balletto , eseguito con eleganza e astuzia , mai con prepotenza, con un sangue freddo incredibile.

E: a vederla e rivederla , come hai fatto tu , questa mossa sembra segnare una leggera inversione di rotta di certe strategie fino ad  adesso dominanti su Fucecchio, questo è stato un canape che , ha parlato, per chi lo ha voluto ascoltare.

M: indubbiamente , ma per chiarezza , devo fare un passo indietro nella mia storia personale da Capitano, al momento dell’elezione , ero totalmente digiuno di cavalli e fantini; sono partito da zero , appoggiandomi a un grande personaggio e grande professionista  ,Walter Pusceddu da cui ho cercato di imparare il possibile.

E:  Una  Contrada piccola alle spalle ,una  disponibilità economica modesta, di contraltare una  avversaria ben introdotta e forte anche economicamente , che strategia hai seguito, per raggiungere i risultati ottenuti , Palli in cui la Torre ha vinto e si è vista in maniera importante:

M: da neofita di Palio ho capito che, rispetto degli accordi e della parola data sarebbero dovuti essere i cardini del mio mandato; il Palio si fa in pista certo , ma anche a terra e per farlo bene e raggiungere gli obbiettivi che si vogliono  ottenere si deve dimostrare affidabilità, dare parole che possono contare quanto il denaro; a volte anche di più; lo si è visto bene negli ultimi anni, abbiamo raccolto i frutti di un certo tipo di politica e di scelte fatte.

Dopo anni di un certo strapotere a senso unico, il nostro Palio e anche la vittoria , nuovamente , della Querciola dimostrano come ci sia possibilità di fare il Palio in maniera diversa anche a Fucecchio.

 

E: aspettando le decisioni definitive della giustizia paliesca , ti senti , insieme al tuo Consiglio di poter analizzare il dopo corsa?

M: eravamo consapevoli che ad una certa azione da parte nostra sarebbero potute seguire determinate reazioni dell’avversaria ; e proprio per questo avevamo chiesto al fantino di operare nei limiti del lecito , senza ricorrere a metodi violenti per non esasperare gli animi; dalla caduta del canape in poi  il nostro Palio è durato pochissimo , il nostro barbaresco  ha fermato cavallo e fantino dopo il secondo giro perché il lancio di oggetti su di loro era estremamente pericoloso ; da lì poi l’invasione di pista e tutto quello che è seguito , momenti su cui , comunque  preferiamo non prestare il fianco al battage mediatico.

E: come si chiude il vostro mandato e il vostro anno?

M: intanto con l’incertezza di quello che sarà .

Ma anche con  grande soddisfazione , in tre anni abbiamo visto una  contrada crescere , sia per quello che riguarda la partecipazione attiva della gente sia per il peso in Buca; il Palio non sempre si può fare per vincerlo , si fa anche per non far vincere l’avversaria, e la regola fondamentale dovrebbe essere di saper perdere, quando davanti si trova qualcuno più bravo o più scaltro .

Nella illogicità di questo gioco chiamato Palio , il nostro è stato un modo logico di interpretarlo.

Eleonora Mainò

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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