Enrico Querci : racconto ed ascolto emozioni

sabato 15 agosto 2015:

Enrico Querci è un volto e una  voce molto nota agli appassionati di cavalli, giornalista e fotografo , conduttore su Sky, speaker  dell’Ippodromo di San Rossore; autore di un piccolo romanzo dal cuore grande , “Laghat il cavallo normalmente diverso”.

Un libro nato da una storia vera , prima come una  favola per bambini, e che poi  , nel corso della stesura ha trovato un respiro più ampio, un racconto emotivo ,semplice ma di impatto, una  narrazione a più voci, compresa quella di Laghat stesso, un promettente cavallino a cui una  malattia sembrava precludere una  carriera già destinata, ma che grazie all’amore e alla passione , ha trovato comunque la strada per emergere e tagliare più volte il palo, fino a diventare una piccola leggenda.

La storia di Laghat è di quelle che bucano il cuore, di grandi e piccini e di chiunque sia un appassionato di cavalli; Enrico , dopo una  presentazione ufficiale fatta in Inverno è tornato ancora con la sua storia a Siena, per una  chiacchierata informale tra l’autore e i suoi lettori, lo ha fatto nel giorno della tratta del Palio dell’Assunta; tra un impegno e l’altro ha trovato un attimo anche per noi di 0571foto.com.

Enrico è una  voce prestigiosa, un 'occhio attento, uno di quelli che riesce a cogliere sfumature di emozioni sia con i suoi racconti e adesso col il suo libro , sia con le sue foto.

E’ un appassionato di cavalli e di ogni tipo di manifestazione che coinvolge questo animale ; dalle feste tradizionali in Sardegna alle corse più importanti che si disputano in Inghilterra  piuttosto che in Francia, il Palio di Siena, ha un posto particolare però  per Enrico.

EM: Enrico , da dove nasce questo amore per i cavalli ?

EQ: da lontanissimo, nasce prima di me ; il mio babbo portava la mia mamma incinta a vedere le corse al Caprilli, io sono livornese; per cui la passione per questo animale, davvero , è qualcosa di precedente alla mia nascita; un eredità ricevuta dal mio babbo, un amore che mi è passato nel sangue talmente in maniera potente da farne poi il centro della mia professione di cronista.

EM: E il tuo rapporto con Siena, invece ?

EQ: ormai è datatissimo , anche quello; Siena, da sempre , per chi ama tutto ciò che riguarda i cavalli , è una  delle mete del sogno; iniziai a venire qui nei primi anni 90 grazie alla’amicizia con Stefano Landi , il jockey senese, poi dopo quasi un ‘assenza di 20 anni , tornai con mia figlia nel 2007; un amico senese, conosciuto negli ippodromi, mi suggerì di chiedere un pass da fotografo( nel frattempo avevo abbinato alla carriera di cronista quella di fotografo), poi una  serie di eventi  , accaduti tramite conoscenze legate al mondo dell’ippica e a Siena, mi riportarono  a Siena l’anno successivo , il 2008, proprio nella Contrada che poi andò a vincere il Palio di luglio.

In questa occasione si fortifico’ il mio legame con Siena e soprattutto con l’istrice  e la sua vittoria, protagonisti di molto miei scatti, alcuni addirittura scelti  poi,  per la pubblicazione in onore di questo trionfo , il numero unico edito dalla Contrada  stessa; non nascondo che vedere le mie foto su quel volume è stato una grande emozione e un onore.

Mi sono sono sempre approcciato a Siena , alle sue Contrade con grande delicatezza, massimo rispetto , quasi con un atteggiamento timido, chiedo sempre , per esempio , di poter fare uno scatto in situazioni più intime , come nelle stalle delle Contrade.

Questo è un  universo speciale; una delizia per gli occhi e le orecchie ; da fotografo l’esplosione di colori che ti sommerge a Siena è quasi unica, ma quello che amo di più sono i suoni.

La Provaccia per esempio , da tradizione poco frequentata e più intima,  diventa un  momento in cui i rumori di questa tradizione sono più godibili, e il suono degli zoccoli diventa musica che scorre sul tufo.

E ogni volta che torno, c’è sempre un ‘immagine e un suono in più che mi rimane addosso.

Anche adesso, abbiamo lasciato la piazza fibrillante in attesa dell’assegnazione con le sue mille voci , e girato un angolo ci siamo seduti nel silenzio di Piazza del Mercato sommersa dai camion del cavalli , un altro momento che non conoscevo e non avevo mai “ascoltato.”

Mi avvicino ancora  in silenzio e in punta di piedi , sempre , però nonostante sia ormai un amico di questa tradizione;  ne capisco e conosco la serietà , e di suo Siena , mi regala sempre qualcosa in più; anche in occasione della presentazione del mio libro in novembre, ho avuto un riscontro che non immaginavo .
a partire dagli amici che sono venuti a trovarmi fino ai bambini che arrivavano numerosi a farsi autografare il libro; un successo simile , di gente l’ho avuto solo in occasione della presentazione ad Asti.

EM: Siena ed Asti , due città dove il cavallo fa parte integrante del tessuto sociale; in più , proprio per la particolarità della sua storia Laghat, entra immediatamente nel cuore di chi i cavalli oltre ad amarli , li vede come eroi del proprio sogno .Le tue parole , su Laghat, e le parole di Laghat stesso, a cui tu dai voce , sono molto nelle corde dei senesi e del loro modo , particolare, di vivere questo rapporto cosi stretto e d’amore  con i cavalli.

Intanto la Piazza del Mercato , si sta animando , il silenzio si scuote con l’arrivo dei cavalli “mandati a casa” e non scelti quindi  trai  dieci che prenderanno parte alla Carriera d’agosto; il momento dell’assegnazione si avvicina  ,

EM: un ‘ultima battuta: sei livornese , quindi vicinissimo a Fucecchio , come è il tuo rapporto , con il loro Palio?

EQ: deve ancora nascere ; per semplici motivi di lavoro, il palio di Fucecchio è sempre concomitante con corse di grande importanza a Roma, spesso con il Derby , che ovviamente seguo da cronista; è una di quelle feste di gente e cavalli, che purtroppo ancora non sono riuscito a seguire.

EM: allora  l’occasione per il tuo battesimo, sarà la tratta dell’anno prossimo, il 2016 , per vedere e ascoltare la magia di attesa e emozione , che in quella sera si respira in piazza Montanelli.

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