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L’arte e la storia del territorio si incontrano all'Istituto Checchi

 

martedì 22 settembre 2015:

L’arte e la scuola si incontrano grazie ad un’originale iniziativa dell’Istituto Checchi di Fucecchio. Questa mattina nella sede del Liceo Scientifico si è tenuto l’incontro tra gli studenti e la professoressa Aurora Del Rosso sull’attribuzione dell’affresco della Vergine Maria Ferruccia, nella Chiesa della Ferruzza, a Filippino Lippi e sui rapporti stretti tra Lorenzo il Magnifico e Fucecchio a cui hanno partecipato anche la preside Daniela Mancini, il presidente della Fondazione Montanelli Bassi Alberto Malvolti e l’editore Aldemaro Toni dell’Edizioni dell’Erba.

Gli studenti, ai quali il sindaco Alessio Spinelli ha inviato una lettera di apprezzamento per l’iniziativa, hanno fatto interessanti osservazioni sulla lettura dell’affresco.

L’attenzione si è concentrata sull’importanza dell’affresco nel panorama artistico di Firenze nel 1473, sul ruolo di Lorenzo dei Medici a Fucecchio, sull’importanza strategica del paese nel ‘400 e sui documenti dell’Archivio Storico.

L’affresco

Nel 1473 operavano a Firenze i grandi pittori del Rinascimento: Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Andrea del Verrocchio, Antonio e Piero Pollaiolo, Domenico Ghirlandaio, per citarne alcuni. L’affresco è un’opera datata con sicurezza e la prima datata di Filippino Lippi, dunque un punto di riferimento per gli studiosi. Occorrerà aspettare gli affreschi della cappella Brancacci per poterla confrontare con un’altra opera sicura.

Si tratta di una Sacra Conversazione, cioè di una Madonna in trono col bambino affiancata da due santi:San Giovanni Battista, riconoscibile per l’abbigliamento con la pelle di cammello che sporge dal mantello e per il cartiglio con la scritta “ECCE AGNUS DEI” dal volto rustico per le sofferenze nel deserto e Sant’Antonio la cui presenza è dovuta probabilmente ad Antonio Ferrucci che, imponente con la lunga barba bianca e i baffi attorcigliati, volge lo sguardo verso i fedeli. La Madonna, affettuosa ed altera, dall’abito trasparente ed elegante, solleva il bambino con le mani delicate e dalle dita sottili . La fisionomia del bambino dai grandi occhi chiari e dal naso all’insù rivela lo studio dal vero a cui si applicavano i pittori dell’età laurenziana. L’affresco nello strato inferiore ha perduto il colore originale, conservando solo il disegno dovuto all’incisione del cartone, così come una parziale perdita del colore si è verificata nello strato di mezzo. In alto, dove il volto della Madonna incorniciato da una veletta bianca si staglia su un fondo ocra, il colore è perfettamente conservato.

 

Lorenzo dei Medici a Fucecchio

Nel 1472, entrato in possesso delle proprietà fucecchiesi che erano appartenute allo zio Giovanni, Lorenzo gode di una momentanea impopolarità dovuta alla sua indicazione non gradita da una parte del consiglio nell’elezione del cancelliere e al divieto di caccia nelle sue proprietà in padule. Si verificano episodi incresciosi, come il danneggiamento delle sue insegne sulla piazza del paese, allora piazza Maggiore (oggi piazza Vittorio Veneto) finché Lorenzo non risponde con un capolavoro politico: una lettera, inviata agli uomini del comune con la proposta di liberare dalla prigione gli uomini detenuti per non aver pagato gli affitti dei terreni delle cerbaie, poiché il fornaciaio Francesco Scalogno si dichiara disposto a farsi carico dei loro debiti e a compensare il comune con mattoni,mezzane e calcina, mentre i debitori lavoreranno per la fornace. In questo modo il comune potrà riparare le mura e iniziare una serie di opere pubbliche.

Così avviene e si ha un periodo di rinascita all’interno del quale si inserisce la costruzione della fonte nuova, promossa dal podestà fedelissimo di Lorenzo, Antonio Ferruccio (in volgare), fonte che da lui prenderà il nome come la Vergine Maria che viene dipinta nel tabernacolo davanti la fonte nuova. La scelta del pittore, Filippino Lippi, è dovuta con ogni evidenza al rapporto stretto che legava la famiglia Medici ai Lippi.

 

L’importanza strategica di Fucecchio

Fucecchio, situata su una collina, circondata da mura, era fin dai tempi della costruzione della rocca fiorentina (1323) un baluardo nei confronti delle città rivali, Pisa e Lucca.

Costituiva inoltre una importante riserva di legname grazie alle Cerbaie, riforniva la città di Firenze di pesca, grazie al Padule, e di cacciagione (cinghiali, caprioli, uccelli acquatici).

 

I documenti

I pagamenti sono registrati in grandi registri denominati “Ragioni di entrate e di uscite” che riguardano vari anni; il pagamento a Filippino Lippi è registrato tra le uscite del 1473 e riguardano il periodo in cui è podestà Antonio Ferrucci alla carta 233 recto della filza 853.

Le spese per la costruzione della fonte sono registrate nel registro delle Riformagioni (delibere) in varie carte relative all’anno 1473, nel semestre in cui fu podestà Antonio Ferrucci. Il motivo di dettagli così particolareggiati (ottomilasecento mattoni) è dovuto al fatto che il fornaciaio, a seguito della lettera della signoria, aveva fissato i prezzi pezzo per pezzo con gli uomini del comune.

Da maggio 1473 e fino a gennaio (ancora 1473 per lo stile fiorentino poiché l’anno cominciava il 25 marzo, cioè “ ab incarnatione” ) vengono registrate dal camarlingo, il tesoriere del comune, le spese relative al pagamento di Filippo Lippi sul Monte di Firenze: 7 bullette per un totale di 115 fiorini larghi, 2 lire, 56 soldi e 4 denari. Un compenso lauto dovuto oltre che alla protezione di Lorenzo, alla fama della famiglia Lippi e ai materiali preziosi impiegati (per l’azzurro del cielo di cui resta qualche traccia nel morellone rossastro, il preparato di fondo, e la foglia d’oro delle aureole).

 

Filippo e Filippino Lippi

Poiché Filippo Lippi padre era morto nel 1469, nel 1473 il pittore poteva essere solo il figlio, Filippo Lippi detto Filippino. Filippino era figlio del famoso frate omonimo e della monaca Lucrezia Buti che era fuggita con lui dopo avergli fatto da modella per una delle sue celebri Madonne. Cosimo de’ Medici lo protesse e riuscì a fargli continuare il suo lavoro così come in seguito Lorenzo il Magnifico proteggerà il figlio Filippino, ormai orfano, tanto da assegnargli l’esecuzione del disegno per il sepolcro del padre nel duomo di Spoleto poiché non era riuscito a riportare a Firenze le sue spoglie.

Ufficio stampa Comune di Fucecchio

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