Massimo Fini riceve il Premio Montanelli. A sorpresa arriva Beppe Grillo, presenti numerosi personaggi di spicco

sabato 7 novembre 2015:

ARIA di cultura al Nuovo Teatro Pacini; questa mattina infatti, in occasione del Premio Indro Montanelli, non sono mancati personaggi importanti, veri e propri maestri della parola. Primo tra tutti Massimo Fini, a cui è stato consegnato il premio alla carriera, un riconoscimento per rendere omaggio a una delle voci più anticonformiste e originali del nostro tempo. Oltre a Massimo Fini hanno fatto tappa a Fucecchio altri giornalisti e studiosi importanti come il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e poi Ferruccio De Bortoli, presidente della Casa editrice Longanesi e fino a pochi mesi fa direttore del Corriere della Sera, Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca e Pierluigi Magnaschi direttore di ItaliaOggi.

Un evento di grande portata che conferma ancor più il valido lavoro della Fondazione Montanelli Bassi. I personaggi di spicco non sono finiti qui, presente anche la nipote dell’illustre giornalista fucecchiese Letizia Moizzi, inoltre ha voluto salutare Fini con un videomessaggio anche Renzo Arbore, suo lettore affezionato. Infine, a sorpresa è arrivato anche Beppe Grillo: l’invito è arrivato da Massimo Fini stesso, visto il rapporto di reciproca stima.

Grillo è intervenuto sul palco parlando del suo rapporto con il giornalismo: «Sono venuto per confermare la mia stima a Fini. Per il resto- ha affermato-  io ho un rapporto non facile con il giornalismo. La parola è la mia forchetta e devo convivere con il modo in cui molta gente mi guarda. Ho rotto diversi computer, poi ho scoperto la rete e ho capito che c’era un nuovo modo di fare comunicazione, senza intermediari. Io non faccio giornalismo? Scrivo due articoli ogni giorno e li metto in rete. Io credo che la professione vada rivista e aggiornata perché oggi assistiamo a un giornalismo postdatato». Durante la mattinata sono stati letti alcuni brani di Massimo Fini, per poi entrare nel vivo dell’evento. Una chiacchierata, tra Marco Travaglio e Fini, che ha messo in luce la cifra di uno dei personaggi più anticonformisti del nostro tempo. Dai brani e dagli interventi viene fuori la sua anima ribelle, la sua capacità, dote rara, di saper vivere fuori dal coro e mettere al primo posto la libertà. I brani tratti da “Una vita”, hanno messo a fuoco i ritratti di diversi personaggi illustri, raccontati con la sua tipica lingua tagliente. Massimo Fini racconta senza mezze misure aneddoti legati a Oriana Fallaci, o a Sgarbi.

La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione del premio alla Sezione “Giovani”, andato a Mirella Molinaro, di 33 anni. Una menzione speciale anche a altri due giovani giornalisti: Valentina Calzavara e Daniele Bellocchio. Inoltre è stato consegnato un riconoscimento anche agli alunni del Liceo di Fucecchio, che scrivono su L’Apote, una rivista culturale online.

Sul palco è intervenuto il sindaco Alessio Spinelli che ha sottolineato l’importanza della cultura e ha aggiunto: «Indro era consapevole del legame con il suo territorio. E’ celebre la frase “Quello che sono lo devo a Fucecchio, quello che sono diventato lo devo a Milano”. Questo è un evento di carattere nazionale che ci riempie di orgoglio». E di Milano si parla già perché tra due anni il Premio dovrebbe essere consegnato lì, come da tradizione. In realtà un palcoscenico adeguato, come quello del teatro Pacini, potrebbe diventare la location del premio anche tra due anni. C’è infatti la volontà da parte dell’amministrazione di consegnare sempre, da ora in poi, il premio a Fucecchio ma ancora è soltanto un’idea.