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Un Governatore e un Capitano a braccetto per Sant'Andrea

 

martedì 10 novembre 2015:

 E: da un uomo ci si aspetta che prenda una  Contrada sulle spalle nel ruolo di Governatore, una  donna invece, come la prende la sua Contrada :  per la  mano o in braccio?

J: una  donna la prende in tutti i modi possibili  la Contrada, la prende  e la vive con i riguardi che avrebbe una  mamma; la coccola e la protegge tenendola in braccio, la tiene per mano per accompagnarla e sostenerla  quando ne vede il bisogno e le dà una  pacca sulla spalla facendola camminare da sola quando sente che è in grado di farlo.

Ci tengo alla definizione di Governatore, nell’accezione maschile dell’autorevolezza del termine , ma vivo questo incarico  sì con fermezza ma anche con le delicatezza e la sensibilità di una donna.

Una  Contrada marcata da una  forte identità, che sceglie una donna, una  giovane donna come guida; Jenny Boccongelli, 34 anni, è il Governatore di Sant’Andrea,  insediato da pochi giorni.

Racconta  il suo percorso da figlia di Sant’Andrea a mamma, adesso, della sua Contrada.

E’ un percorso vissuto in maniera intrecciata alla figura del suo nonno, alle amicizie, all’impegno e alle soddisfazioni raccolte negli anni, con poco protagonismo , c’è molto “ nostro” nelle sue parole e poco “mio”.

È una  ragazza di Cammullia, perché lì affondano le sue radici familiari e il legame forte con Sant’Andrea e con le mura e le pietre di Fucecchio alta.

“Il mio nonno mi spronava fin da piccola a prendere parte attiva alla vita di Contrada, io forse anche per il mio carattere piuttosto timido ho iniziato tardi; nel 2009 coi bambini, poi nel 2011 da tesoriere e adesso in questo ruolo; è un dispiacere per me che lui non abbia potuto esserci e vedermi adesso; ma è anche grazie a lui che ho sentito tanto addosso a me questi colori fino al punto di dirmi “ perché no?” di fronte alla prospettiva di ricoprire un ruolo così importante e di grossa responsabilità “Perché no? è la domanda che ti fanno di solito  tutte le volte che ti propongono di  metterti in gioco per la Contrada , questa volta,  a fronte anche di dimostrazioni di stima e affetto, me la sono fatta io, ed eccomi qua”.

Con Jenny si parla molto di Contrada e poco di Palio: “ il Palio in Sant’Andrea è qualcosa che si vive in maniera particolare, il Palio devono farlo  poche persone ,  la stalla è uno scrigno delicato, che deve  stare solo nella mani di chi sa gestirlo”.

Lo dice in maniera determinata;” il mio ruolo è un altro”.

Con la carica di Governatore sa (e ne è fiera) di aver ereditato qualcosa di molto particolare.

J: Sant’Andrea non è solo il Palio, non è solo la Contrada intesa nei suoi Contradaioli,  ma sono le strade e i palazzi, il nostro territorio.

È un territorio importante e difficile che qui sentiamo fortemente  nostro, ma come tutto ciò che è antico ha bisogno del doppio della cura e della tutela; un tempo i Fucecchiesi stavano qui; oggi sono rimasti in pochi, poche sono le attività che fanno una grande fatica  ma per noi questa strade sono un fiore all’occhiello e dovrebbero tornare ad esserlo per tutta la città.

Quello che Sant’Andrea ha oggi, grazie alla collaborazione attiva degli “Amici del Centro Storico” e al sostegno della Fondazione Montanelli Bassi , è frutto di tanto lavoro; tanto sacrificio volontario, di chi anni fa, col Palazzo della Volta in rovina  decise di salvarlo con le proprie mani.

Queste mura fanno parte della nostra storia e sono la base della nostra identità, mantenerne il decoro è fondamentale e fa parte del nostro bagaglio di Contradaioli,  essere di Sant’Andrea è anche conservare e tramandare  con cura e rispetto  quello che ci hanno lasciato e lasciarlo a nostra volta ai giovani nella migliore maniera possibile.

E: Che momento aspetti con maggiore emozione nella veste di Governatore?

J: Aspetto Sant’Andrea, la festa del nostro Santo.

Oggi per il Gran Galà ( la sua prima uscita ufficiale ndr) ho messo la coccarda, in quella occasione metterò il mio fazzoletto, come si fa nelle feste importanti, perché importante lo è davvero come ricorrenza per tutti noi.

Certo sono tanti i momenti intensi di quelle giornate, la cena, il corteggio dei bambini sul territorio, un momento di solidarietà che con le suore di clausura ripeteremo anche quest’anno , l’omaggio ai nostri morti, ma il battesimo è qualcosa che aspetto dentro.

I battesimi anche vissuti da Contradaiola sono molto emozionanti; quest’anno sarò io per la prima volta  a pronunciare la formula che legherà i battezzati per la vita alla nostra Contrada; non ti nascondo che sarà una  grande emozione; è una  formula dove ogni parola incarna pienamente il nostro senso di appartenenza.

 

Sant’Andrea è davvero la nostra festa, il nostro Santo abbraccia tutti, chi c’è stato, chi  c’è e chi ci sarà domani.

“La Contrada, sottilinea Jenny, non è mai una  cosa di passaggio, non è contorno, ma culla, mai punto di partenza, ma un amore da coltivare e proteggere. 

Siamo fortunati, siamo circondati dal bello e dall’antico, conosciamo il rumore degli zoccoli sulle lastre,  sappiamo riconoscerci in uguale misura nei nostri colori  nelle nostre mura  e siamo consapevoli che questo è un tesoro prezioso.”

La coppia di fatto a capo di Sant’Andrea si completa con Michele  Pellegrini, Capitano rieletto  all’ultimo mandato consecutivo da statuto della Contrada.

“Jenny  è una  persona che ha piena coscienza e conoscenza della Contrada, con lei il rapporto di collaborazione è maturo; siamo una  coppia di fiducia.

Anche Michele riceve 0571 nel Palazzo della Volta e racconta come sia forte per lui come Capitano ma per tutti  i Contradaioli il legame con queste mura e  questa strade: “queste pietre sono la linfa a cui si attinge; il punto di ritrovo non solo fisico della nostra gente ma anche il posto del cuore in cui riconoscersi e ritrovarsi e ritornare , in cui spendere energie e riceverle.”

E: da dove arriva il Contradaiolo Michele Pellegrini?

M: arriva da un bambino che seguiva il babbo e quelli di Contrada in giro per le corse; che fin da piccolino  si è appassionato a questo mondo tanto da farne poi non solo un impegno nella Contrada ma anche  il mio lavoro. (Michele è un maniscalco). L’attrazione per i cavalli da corsa mi ha spinto sia a farne una ragione di vita professionale, sia a intraprendere negli anni un percorso  attivo nella Contrada nell’ambito della stalla, mettendomi al servizio delle varie necessità, come maniscalco, ovviamente, poi come barbaresco; poi quando è stato il momento  ed è arrivata l’età giusta è arrivato il ruolo di Capitano.

Ma tutto il percorso fatto all’interno di Sant’Andrea ha sempre avuto come scopo il servizio alla Contrada.

Questa è una  realtà esigente, non siamo pochi, ma nemmeno tantissimi, ma c’è un approccio molto serio e sentito a Sant’Andrea, i ruoli vanno interpretati con responsabilità; quello di Capitano poi è particolare credo sia come un vestito che una  volta indossato, non si smette più.

Si, Non si smette mai di essere un  Capitano.

E: tu però sei all’ultimo mandato rinnovabile consecutivamente; per cui oltre alla gestione immediata della stalla e alla preparazione del prossimo Palio, dovrai iniziare a pensare a uno “scivolo” ?

M: si  e ho deciso di farlo in maniera graduale; qui, come ti ha detto il nostro Governatore,lo staff Palio è qualcosa di molto protetto, si cerca sempre di non far filtrare il chiacchiericcio, che è normale che ci sia, per lavorare al meglio.

Io stesso come Capitano preferisco il confronto diretto e le domande aperte dei miei Contradaioli.

Ma ovviamente c’è necessità di iniziare a pensare non solo al domani, ma anche al dopodomani.

Ho sempre avuto e fatto parte di staff validi, con dentro persone idonee a fare il Palio, quest’anno ho scelto di aprire un piccolo varco; inserendo qualche persona  in più a cui poter insegnare questo gioco. La squadra  di Sant’Andrea, infatti, per il bienno 2015-2017 sarà composta da  Daniele Atzori, Luca Cecconi e Luca Secci fiduciari;  Andrea Pellegrini barbaresco.In Sant’Andrea si avverte un po’ un buco generazionale e per preparare la Contrada al dopo, alcuni elementi andranno formati.

E: come imposterai, sebbene sia prematuro dirlo, il tuo raggio di azione ? San’Andrea riparte dal 2015, non ha mai smesso di lavorare o  preme il tasto reset  ?

M: Come ho sempre fatto,valutando i fantini secondo tre criteri semplici:

Motivazione, entusiasmo e stato fisico.

Niente di più.

E:Michele, molti dei fantini che ho incontrato nel ciclo  di interviste fatte; parlano di Sant’Andrea come di qualcosa di diverso, lanciano messaggi sentiti verso di voi, dove è il trucco,?non credo banalmente non  avere una  avversaria e nemmeno  credo si tratti di una  giubba leggera; anzi sottolineano come siano colori pesanti ma che fanno la differenza.

M: forse avvertono un forte senso di indipendenza  della Contrada stessa; ma credo  che in realtà respirano qui  un popolo che ha un ‘anima forte, forse tanto è il nostro legame con Sant’Andrea che riusciamo a trasmettere un senso e  di responsabilità e di carica diverso.

Io sono molto chiaro coi fantini, gli affido un bene prezioso, i nostri colori, e devono essere in grado di ripagarmi col rispetto che la mia giubba merita.

E: nelle parole di Jenny, anche nelle tue il fattore popolo-Contrada è dominante.

M: è quello che ci hanno insegnato: in Sant’Andrea si respira e si impara La Contrada; poi come tutte le realtà ci sono pensieri non condivisi e intoppi ma il sentimento che ci lega vince sempre.

E: quale è il momento del cuore, di Michele Pellegrini, Capitano di Sant’Andrea?

M: quando scendiamo la sera della Tratta da via Donateschi, mi giro li guardo, li sento cantare, a volte mi stupisco di quanti siamo, non sono solo.

 In quei momenti, come quando scendiamo col cavallo per la Prova o per il Palio, ho la sensazione che Sant’Andrea sia un popolo  in cammino verso domani, forte di un identità tutta nostra da trasmettere ai nostri giovani.

 

Si ringrazia per il  credito fotografico  di copertina: Massimo Palamidessi

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                        

Eleonora Mainò

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