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I boschi delle cerbaie. Guerra dichiarata allo spaccio di droga e alla prostituzione

 

sabato 23 gennaio 2016:

Carabinieri da 4 province e polizia municipale per smantellare il traffico di droga nell'area boschiva di Fucecchio: la strategia decisa nell'incontro in prefettura

Lo Stato vuole riprendersi la “repubblica dello spaccio”. Ed è pronto all’invasione con un vasto dispiegamento di uomini, che coinvolgerà le forze dell’ordine di quattro province, supportate dagli agenti della polizia municipale. È la strategia messa a punto dal comitato per l’ordine e la sicurezza che si è riunito a Firenze per affrontare il problema dello spaccio alle Cerbaie, un’area boschiva scelta come base operativa da un gruppo di tunisini che smercia cocaina a “clienti” che arrivano dalle province limitrofe: Monsummano, Montecatini, Altopascio, ma anche dal Pisano.

Un fenomeno contrastato con tutte le forze, in questi mesi, dai carabinieri di Fucecchio, che hanno messo in atto una lunga serie di blitz, anche - nelle ultime settimane - con il supporto dei rinforzi arrivati da Firenze. Ottenendo il risultato di indebolire l’organizzazione. Ma per metterla definitivamente ko, e ripristinare la legalità in questa ampia fetta di territorio fucecchiese tanto cara alla criminalità, servono più uomini. Perché la situazione è molto complessa, anche per le caratteristiche della zona, oltre che per le modalità operative degli spacciatori. Che controllano il territorio con l’aiuto di sentinelle, che si arrampicano sugli alberi e monitorano gli arrivi, pronti a far scattare l’allarme in caso di intrusioni “nemiche”.

In pratica vivono nel bosco (in passato i carabinieri hanno più volte trovato, e distrutto, degli accampamenti), fiancheggiati dagli stessi clienti, spesso italiani, che garantiscono loro cibo e tutto ciò che serve per vivere, in cambio di uno sconto sulla dose.

I blitz di questi mesi li hanno costretti a ridurre il raggio d’azione. Le cinque-sei postazioni dislocate alle Cerbaie fucecchiesi un anno fa, sono state ridotte. Praticamente dimezzate.

Insomma, il sistema di smistamento è in difficoltà, ma non in crisi. E allora ecco la strategia messa a punto nella riunione di ieri, convocata dal prefetto Alessio Giuffrida, alla quale hanno partecipato i suoi colleghi di Lucca Giovanna Cagliostro, di Pistoia Angelo Ciuni e il prefetto vicario di Pisa Valerio Romeo, insieme ai rispettivi vertici provinciali delle forze dell’ordine (il territorio delle Cerbaie è molto vasto e interessa più province e comuni).

Sono intervenuti inoltre il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli insieme ai colleghi e amministratori di Altopascio, Bientina, Castelfranco di Sotto, Pontedera, Santa Maria a Monte e Santa Croce sull'Arno. L’offensiva si basa su un maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine delle quattro province, con il supporto delle polizie municipali dei comuni coinvolti. L'obiettivo è quello di intervenire con operazioni congiunte, che vanno ad aggiungersi a quelle già svolte, e posti di blocco sulle vie di accesso all’area delle Cerbaie. I controlli saranno continuativi, in giorni e orari diversi.

Tutto questo con l’obiettivo di assestare il colpo del definitivo ko agli spacciatori, andando a colpire anche i loro clienti, alcuni dei quali sono già finiti in trappola negli ultimi mesi e che hanno “pagato” dazio attraverso segnalazioni, denunce e ritiri di patenti.

Ma le operazioni riguarderanno anche il fronte della prostituzione, in particolare sulla via Romana Lucchese. Comune e carabinieri sono impegnati da anni nella battaglia. E qualche risultato è stato ottenuto. Con i costanti posti di blocco dei carabinieri nelle aree dove solitamente stazionano le prostitute, per esempio. Ma anche attraverso le multe (fino a cinquecento euro, anche al cliente) degli agenti della polizia municipale, impegnata a far rispettare l’ordinanza (costantemente riproposta a partire dal 2010 prima dal sindaco Claudio Toni e poi dal suo successore Alessio Spinelli), che vieta «l’attività di meretricio sul suolo pubblico, nonché sostare negli stessi luoghi in atteggiamento, abbigliamento e modalità comportamentali che connotino inequivocabilmente l’attività di meretricio; vieta inoltre di contrattare prestazioni sessuali a pagamento». Tuttavia quattro-cinque prostitute continuano ad esercitare sulla provinciale. Arrivano soprattutto da Montecatini Terme. Spesso si fanno accompagnare da quelli che definiscono “amici”, ma che in realtà potrebbero essere i loro sfruttatori (anche se su questo, al momento, non ci sono conferme). Talvolta arrivano addirittura in taxi. E se quotidianamente raggiungono la zona, significa che il “giro” c’è ancora. E la prefettura è deciso a stroncarlo una volta per tutte.

E per questo a Palazzo Medici Riccardi a Firenze è stato messo a punto un piano per contrastare anche questo fenomeno: «Le operazioni - ha detto il prefetto Alessio Giuffrida al termine dell'incontro - riguarderanno anche il fronte della prostituzione che risulta comunque in calo nell'intera zona. Tutte le forze di polizia hanno lavorato bene e i risultati ci sono. Occorre soltanto intensificare il coordinamento interprovinciale».

IlTirreno.it - Francesco Turchi

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