I LUOGHI, LE STORIE - Vampiri a Fucecchio

mercoledì 16 marzo 2016:

di Riccardo Cardellicchio

Vampiri a Fucecchio

La porta s’aprì cigolando.

Quasi un lamento.

 Poco dopo comparve uno strano essere..

Sbirciò nella stanza.

C’era, in un letto grande… troppo grande per una persona sola, una vecchia… la padrona di casa… chiamalo casa, un palazzo con sessanta stanze… senza contare i servizi… distribuite su tre piani…

Lo strano essere volò ai piedi del grande letto.

La donna era proprio vecchia e sembrava di poco sangue…anemica…

Non se ne giovò e volò via…

Gli venne in mente la volta in cui, dopo aver girato a vuoto tutta la notte, per Fucecchio, era incappato in Busso, appena uscito dalla bettola di Ciuce, all’inizio di via Donateschi, proprio sotto piazza dei Ferri, e gli  si era avventato al collo… ma era stato costretto a smettere subito… quello era più vino che sangue… e lui, per di più, era astemio

Guadagnò un merlo della torre  grossa… da dove la visione della valle, anche di notte, era uno spettacolo… con tutte quelle luci… per esempio, Santa Croce sull’Arno ne aveva così tante, che dava l’impressione che trattenessero fumi e quant’altro sprigionato dalle concerie… fino al punto di creare un cappa…  un tetto… sul paese… che dava sul rosso, specialmente in certe notti in cui l’umidità si tagliava a fette... 

Di lì a poco, fu raggiunto da un altro essere come lui… tranne che era femmina…

Madonna… si affrettò a salutarla…

Non è il caso... rispose…

Ma sei Berta de’ Cadolingi...

E tu sei Geri del Bello...

Poi parlarono d’altro... Si dissero che non era più vita, quella... che non c’erano più le notti di una volta... i giovani  - loro prede preferite - -non più vogliosi di divertirsi, però inclini a rovinarsela, l’esistenza,  con alcol e droga...tutta roba da non ‘succhiare’... ma da evitare...

Si guardano attorno, fecero spallucce e spiccarono il volo ,ognuno diretto alla propria tomba...

Di questo passo – pensò Geri -  lui e gli altri   si sarebbero estinti in capo a tre anni.