La protesta dei fucecchiesi approda per la seconda volta in TV. Ecco la cronaca della trasmissione

martedì 14 marzo 2017:

“Dalla vostra parte” in diretta da Fucecchio

La protesta dei fucecchiesi approda per la seconda volta in meno di due mesi su Rete4 alla trasmissione televisiva “Dalla vostra parte”, condotta da Maurizio Belpietro.

In collegamento da Fucecchio, una parte della cittadinanza è tornata ad esprimere la propria esasperazione e il malcontento verso le istituzioni per i continui furti nelle abitazioni del centro e nelle frazioni del paese, che non sembra arginarsi in alcun modo.

I cittadini dicono di sentirsi abbandonati dalle istituzioni, in un paese diventato invivibile a causa della mancanza di sicurezza. C’è chi racconta di furti avvenuti in casa propria ed in casa di propri parenti, che hanno portato ad avere addirittura paura in casa propria.

Ospiti in collegamento con lo studio della trasmissione televisiva anche il Sen. Maurizio Gasparri (FI) , l’On. Eleonora Cimbro (MDP) e l’opinionista di origine ivoriane Michele Karaboue, esperto di politiche dell’immigrazione.

Il dibattito si estende quindi al tema della “legittima difesa”. 

Un cittadino sostiene che la difesa sia legittima sempre. 

L’On. Cimbro, al contrario, sottolinea più volte che la legittimità o illegittimità debba essere stabilita da un giudice in tribunale, dato che l’ordinamento italiano prevede infatti il reato di “eccesso di legittima difesa”.

Karaboue porta, come esempio di eccesso di legittima difesa, il ferimento o l’uccisione di un malintenzionato che sta scappando dall’abitazione della vittima.

La questione si complica notevolmente quando un malvivente si sia introdotto in altrui abitazione e non abbia nessuna intenzione di fuggire.

A tal proposito l’On. Gasparri sottolinea la difficoltà nel definire la linea sottile che separa la legittimità dall’illegittimità quando un cittadino si trovi a tu per tu col malvivente, considerata la paura e lo stato emotivo in cui può trovarsi, che può non consentirgli di valutare con lucidità la modalità di difesa più opportuna e proporzionata.

Semmai il cittadino dovrebbe essere giustificato e compreso.

Gasparri afferma inoltre che lo Stato non può comunque delegare al cittadino comune il compito di autodifendersi, magari acquistando armi.

Un cittadino afferma inoltre che i malviventi arrestati e condannati debbano scontare la pena nel proprio paese di origine. Karaboue replica contestando il fatto di dare per scontato che tutti i criminali siano immigrati.

Una cittadina denuncia il fatto che da troppo tempo in Italia ci sia un’atmosfera di ospitalità indistinta e forse poco prudente  nei confronti degli immigrati e che si tenda paradossalmente a parlare degli italiani più come colpevoli di reati di eccesso di legittima difesa che degli italiani vittime dei suddetti episodi di criminalità.

Un altro cittadino sostiene infine che la casa dovrebbe essere definita come “limite invalicabile” e che un malvivente, superando questo limite, debba mettere in conto di rischiare la propria vita.