E ora Fucecchio rinasca davvero. Questa e' la lettera aperta di Fabrizio Boschi alla nostra redazione

venerdì 21 aprile 2017:

C’è bisogno che Fucecchio rinasca. Davvero.

Quando Valentina Carmignani mi ha parlato del progetto che aveva in mente ne sono rimasto favorevolmente colpito.

Beh non nascondo che all’inizio ho pensato: “Questa è matta”. Poi però ho letto l’entusiasmo nei suoi occhi ed è quello che muove tutto.

E’ la sana passione per la cosa pubblica che fa realmente cambiare le cose. Un po’ di sana follia ci vuole in fondo per buttarsi in queste faccende.

Ciò che ancora può salvare la politica nazionale dai suoi meccanismi perversi e corrotti è quella locale, dei territori, la politica onesta, fatta solo per la voglia di vedere migliorare le cose e lavorare per il bene dei propri cittadini.

Non esistono velleità legate al potere, o tantomeno all’aspetto economico, c’è solo la sana voglia di prestarsi per il bene comune. E questo, lasciatemelo dire, è bellissimo, ma anche folle.

Tuttavia, se uno mette passione in quello che fa difficilmente fallisce, e quando si parla di bene comune il fattore della passione è imprescindibile.

Questo progetto associativo, che mi auguro sfoci presto in un percorso politico che conduca alle elezioni comunali del 2019, è già vincente per il nome che porta e per i valori che incarna. Comunque vada Fucecchio Rinasce è già vincente.

Fucecchio ha proprio bisogno di questo a mio avviso, che rinasca, che si rinnovi, che si ricostituisca in qualcosa di energico, di vitale, che dia opportunità ai giovani che hanno voglia di lavorare lì e non di fuggire per trovare la loro strada professionale.

Ha bisogno di valorizzare le proprie identità, che non aspetti 16 anni per ricordare il suo più illustre concittadino, come hanno fatto con Indro Montanelli, al quale solo oggi è stata dedicata una statua nel centro di una rotonda.

Ha bisogno di dare più voce ai cittadini, soprattutto a quelli che non ne hanno mai avuta in tutti questi anni.

Che sappia proteggere i propri cittadini da chi vive di espedienti e di crimini. Un paese non può prescindere dalla sua sicurezza. I cittadini non possono vivere nell’insicurezza e nel degrado. Il centro del paese vale come le frazioni.

Ed è compito di un sindaco provvedere a queste necessità, di nessun altro. Se un sindaco non fa questo non sa fare il lavoro per cui è stato eletto. Non esistono scuse.

E soprattutto un posto bello come Fucecchio, geograficamente collocato in un contesto eccezionale, nel cuore della Toscana, non può non puntare sul turismo, sulle sue bellezze, sulla sua arte e sulla sua storia. Sta tutto lì il segreto del successo economico di un paese. Nella cultura e nella valorizzazione di ciò che di bello si ha.

Non ci sono solo le concerie e i calzaturifici, che ovviamente vanno salvaguardati, c’è tutto un mondo sommerso che ancora mai nessuno ha saputo far emergere e che è l’elemento trainante della rinascita sociale ed economica di un territorio.

C’è bisogno di cambiare insomma. C’è bisogno di puntare su qualcosa di nuovo, di fresco che non sappia di vecchi partiti e di stantìo. E aggiungo, secondo me c’è bisogno di una donna, una donna forte, che sappia intercettare i bisogni reali della gente. Le donne lo sanno fare meglio.

Mancano due anni alle prossime elezioni. Sembrano tanti ma il tempo è già scaduto. Chi ha voglia di provarci deve farlo adesso, iniziare da subito a muovere idee e persone. Incontratevi, studiate, capite, ascoltate, guardate.

E più sarete e più queste idee saranno forti e si faranno sentire lontano.

Brindo al primo giorno di vita di Fucecchio Rinasce e auguro a Valentina Carmignani e alla sua squadra di fare tanta strada ancora. Se lo merita Fucecchio.

Sarà una strada assolutamente tutta in salita, piena di buche, con il vento contrario, ma se uno è mosso da questo fuoco che arde dentro, ha l’obbligo di provarci. E questa è già una vittoria.