IL PD DI FUCECCHIO SUI NUOVI MIGRANTI: ‘ AMMINISTRAZIONE NON COINVOLTA. CHIEDIAMO DISTRIBUZIONE IN PIÙ DI UN SINGOLO ALLOGGIO’

giovedì 13 luglio 2017:

Fucecchio, la nostra Città di Fucecchio, fin dai primi anni ’90 ha accolto gli immigrati che venivano nel nostro paese per lavorare. E li ha accolti con il grande spirito di comunità che ci è proprio, favorendone l’integrazione e la partecipazione alla vita sociale. Sono oggi oltre 4000 gli immigrati che vivono a Fucecchio, sono persone che vivono tanto la nostra realtà quanto la nostra quotidianità, facendone ormai parte integrante. L’integrazione è avvenuta anche grazie alle politiche attive delle nostre amministrazioni comunali e al forte coinvolgimento delle associazioni laiche e cattoliche, così come per merito dell’impegno del mondo sindacale e di quello imprenditoriale. La nostra Città è bella sotto ogni punto di vista e lo ha dimostrato anche rendendo concreto quel concetto di accoglienza che di giorno in giorno sembra diventare più astratto, declinandolo nella nostra realtà, creando le condizioni per l’inserimento vero nella vita di comunità.

Recentemente, il complesso scenario geo-politico che stiamo vivendo, unito al nostro essere di fatto la porta dell’Europa nel Mediterraneo, ha di fatto cambiato le dinamiche che anche Fucecchio si trova ad affrontare. Da qualche anno, anche nella nostra Città, si è assistito all’arrivo di profughi e richiedenti asilo. Al momento si tratta di poco più di settanta persone e tutti sono stati accolti attraverso la collaborazione tra il nostro Comune e alcune associazioni e cooperative, che hanno lavorato insieme per individuare i luoghi per l’ospitalità così come i percorsi e le attività da portare avanti, dai corsi di italiano ai lavori socialmente utili. Come tutti hanno potuto notare, non si sono mai create tensioni sociali, ne’ si sono registrati problemi di alcun tipo che potessero ricondursi alla presenza dei migranti.

L’approccio adottato e la pianificazione messa in opera con gli immigrati, prima, e con i richiedenti asilo, poi, ne ha favorito la distribuzione su tutto il territorio comunale, così da non creare ghetti ne’ zone di abbandono o di insicurezza, reale o percepita che sia. I recenti fatti di cronaca, che hanno avuto come teatro Forest e Molenbeeck, sono un drammatico esempio di come la ghettizzazione e l’esclusione vadano a vanificare ogni sforzo nella direzione della sicurezza.

Veniamo oggi a conoscenza che una società privata, vincitrice di un appalto, andrà ad insediare circa 20 richiedenti asilo nel centro commerciale naturale: lo farà senza aver coinvolto preventivamente l’amministrazione comunale e, soprattutto, senza capire, o forse trascurando, che il metodo scelto frustra decenni di lavoro di inclusione e che può portare a evidenti contrasti sociali. Venti persone in un solo appartamento, benché grande, anche nel rispetto degli standard igienico sanitari, non sono una scelta consona per il tessuto urbano e sociale del centro di Fucecchio, di Corso Matteotti in particolare. Si va a trasformare un’area a vocazione commerciale e residenziale in una zona ricettiva, avulsa dal contesto.

È con queste premesse che il Partito Democratico invita il Sindaco e la Giunta a chiedere al privato e al Prefetto di lavorare, coinvolgendo anche la stessa amministrazione comunale, affinché questi nuovi richiedenti vengano distribuiti in più di un singolo alloggio e su tutto il territorio comunale, evitando quindi situazioni che, oltre ad essere non appropriate dal punto di vista urbanistico, potrebbero veder nascere tensioni sociali. Il ruolo dei privati, delle cooperative e delle associazioni che operano in questo settore, poi, non può seguire solo il profitto e il mero spirito imprenditoriale ma deve essere lavorare per l’inclusione e l’integrazione.

E al contempo si ribadisce quanto si ritenga inaccettabile vedere talvolta intere amministrazioni, anche in comuni toscani, opporsi strenuamente al rispetto dei vincoli di accoglienza disposti a livello nazionale. Non vogliamo certo che anche Fucecchio possa diventare un giorno una Città che si oppone all’accoglienza.