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MONUMENTO A SANTA MARIA PER RICORDARE I PARTIGIANI RINA CHIARINI E REMO SCAPPINI

 

venerdì 8 settembre 2017:

Sarà inaugurato sabato 16 settembre, alle 11.30, in piazza del Convento

Brenda Barnini: «Rappresentano due figure essenziali per la libertà di Empoli»

 

EMPOLI – Un monumento dedicato a Rina Chiarini (Clara) e a Remo Scappini, partigiani.

Troverà posto in piazza del Convento, al centro della frazione di Santa Maria, proprio davanti alla chiesa di Santa Maria a Ripa.

Un’iniziativa che l’amministrazione comunale ha voluto ascoltando anche i propositi del Comitato Santamariese, che raccoglie numerosi cittadini residenti, e dell’ANPI empolese.

L’inaugurazione del monumento è prevista sabato 16 settembre alle 11.30. Si tratta di una sorta di stele in acciaio corten in cui trovano spazio i nomi dei due partigiani e un simbolo a loro dedicato.

Alla memoria di Rina Chiarini e di Remo Scappini è intitolato anche il Centro di documentazione sull'antifascismo, la Resistenza e la storia contemporanea di Empoli, che si trova all’archivio storico comunale, in zona Carraia, e che raccoglie libri e a altri documenti legati alla storia della coppia.

Marito e moglie, entrambi empolesi , furono tra i principali protagonisti della lotta di Liberazione: per il suo contributo alla Resistenza Rina Chiarini, detta Clara, fu insignita della medaglia d'argento al valor militare.
Anche Remo Scappini pagò a caro prezzo il suo antifascismo, ma 12 anni di carcere duro non lo piegarono. Fu a capo della rivolta del popolo genovese contro i nazifascisti , e come presidente del Comitato di Liberazione della Liguria ricevette nelle sue mani la resa delle truppe tedesche comandate dal generale Meinhof . 
L’installazione e l’inaugurazione del monumento in memoria della coppia partigiana avviene in occasione del 73° anniversario della Liberazione di Empoli, città che con i suoi 500 volontari nell'esercito di liberazione è stato uno dei punti nevralgici dell'antifascismo in Toscana. 

 

«Sono orgogliosa di poter essere presente in qualità di Sindaco di Empoli a un evento così significativo per la mia città e per tutta la popolazione di Santa Maria – afferma Brenda Barnini –. La storia la fanno le persone e senza dubbio Rina Chiarini e Remo Scappini rappresentano due figure essenziali per la libertà di cui Empoli gode da oltre 70 anni. Anche a loro dobbiamo rendere grazie per le sofferenze che hanno subito, per il coraggio che hanno dimostrato, per l’incondizionato attaccamento ai valori di libertà che hanno reso la nostra città la capitale dell’antifascismo in Toscana. Il semplice monumento che andremo a svelare sabato prossimo è un segno della nostra riconoscenza e un chiaro simbolo che non voglia dimenticare persone come loro e con loro la storia della nostra città. La memoria per questa amministrazione comunale resta uno dei principi che ci guidano ogni giorno».

 

L’inaugurazione, alla quale sarà presente anche l’assessore alla memoria Eleonora Caponi, è prevista alle 11.30 in piazza del Convento con un interventi musicali del coro popolare Mirincoro, interventi dell’ANPI di Empoli, il ricordo dei familiari di Rina e Remo, saluto della Casa del Popolo di Santa Maria.

 

LA STORIA (da sito web ANPI / DONNE E UOMINI DELLA RESISTENZA)

 

RINA CHIARINI

Nata ad Empoli (Firenze) il 16 dicembre 1909, deceduta a Empoli il 20 ottobre 1995, operaia, Medaglia d'argento al valor militare.

A 11 anni aveva dovuto smettere di frequentare la scuola, per contribuire, dopo l'arresto del padre antifascista, alle necessità della sua famiglia. Era poi stata assunta, come operaia, in una vetreria e già qui aveva preso a collaborare col "Soccorso Rosso". Nel 1926 la giovane si era iscritta al Partito comunista clandestino e per anni - per il solo fatto che le si conosceva una relazione con Remo Scappini - fu sottoposta, dalla polizia e dai fascisti, a ripetuti arresti e intimidazioni. Quando, finalmente, Scappini uscì dal carcere, Rina poté sposarlo. Era l'aprile del 1943, e la non più giovanissima coppia si spostò a Milano. Qui Rina condivise con Remo i rischi della lotta clandestina e lo stesso avvenne quando i due si spostarono a Genova, dove la donna fu valida collaboratrice (con il nome di battaglia di "Clara"), del Comando regionale delle Brigate Garibaldi. Il 6 luglio del 1944, Rina cadde nelle mani della polizia fascista. Portata nella famigerata Casa dello studente di Genova, la donna fu sottoposta a pesanti interrogatori e sevizie, nonostante fosse in avanzato stato di gravidanza. Perse dolorosamente il suo bambino, ma non si lasciò sfuggire la minima ammissione. Lo stesso comportamento irremovibile, Rina Chiarini tenne davanti al Tribunale militare fascista che, il 29 luglio del 1944, condannò alla pena capitale altri cinque coimputati che, il giorno dopo, sarebbero stati fucilati. La donna si salvò, ma di lì a poco fu di nuovo condotta, con altri trenta patrioti genovesi, davanti ai giudici, che la condannarono a 24 anni di reclusione. Tradotta nel lager di Bolzano con gli altri imputati, Rina riuscì ad evadere, nel marzo del 1945, con una compagna di prigionia. Raggiunse fortunosamente Milano e di qui, la sera del 26 aprile, poté ricongiungersi, a Genova, al marito, che aveva appena ottenuto le resa delle truppe tedesche del generale Gunther Meinhold. Fino all'ultimo, Rina Chiarini è stata a fianco di Remo Scappini nell'impegno per la pace e la giustizia sociale. Oltre che della Medaglia d'argento al valor militare, "Clara" è stata decorata della Stella d'oro al valore partigiano, conferitale dal Comando generale delle Brigate Garibaldi.
 

REMO SCAPPINI

Nato ad Empoli (Firenze) il 1° febbraio 1908, deceduto ad Empoli il 15 giugno 1994, operaio, dirigente comunista.

A dieci anni cominciò a lavorare come garzone in una bottega di biciclette e a quattordici fu assunto come operaio in una fabbrica di fiammiferi. Nato in una famiglia di antifascisti (suo padre fu arrestato per aver partecipato allo sciopero generale del marzo 1921 ad Empoli contro le violenze dei fascisti fiorentini appoggiati dai carabinieri e agli scontri che ne seguirono), Remo cominciò l'attività politica raccogliendo fondi a sostegno dei detenuti. Divenne poi dirigente dei giovani comunisti empolesi e nel 1926, essendo già in vigore le Leggi eccezionali fasciste, passò al Partito comunista con l'incarico di vice responsabile regionale per la Toscana.
Ricercato dalla polizia, Scappini riuscì, sul finire del 1930, a riparare, con documenti falsi, a Parigi. Vi restò poco. L'anno dopo era alla "Scuola leninista" di Mosca e nel 1933 era già, clandestinamente, in Italia ad organizzarvi le lotte operaie e antifasciste. Arrestato a Faenza e deferito al Tribunale speciale, Scappini fu condannato a ventitré anni di reclusione. Ne scontò oltre nove, gran parte dei quali nel carcere di Civitavecchia, dal quale uscì per l'amnistia del 1942.
Arruolato nell'Esercito, Scappini diserta pochi mesi dopo e, ripresi i contatti col Centro interno del Partito comunista, è mandato a Torino a dirigere l'organizzazione comunista del Piemonte. Vi resta sino all'ottobre del 1943, quando passa a Milano, ma dopo aver lasciato a Torino un'organizzazione già attiva sia nella formazione dei primi GAP, sia nella costituzione delle prime bande partigiane.
Da Milano, nel novembre '43 si sposta a Genova, dove nel giugno 1944 è nominato responsabile del Triumvirato insurrezionale per la Liguria. Scappini tiene saldamente in mano l'organizzazione dei patrioti che si battono contro i nazifascisti, nonostante i numerosi arresti che coinvolgono anche la moglie, Rina Chiarini (che l'aveva sposato dopo aver atteso, per tredici anni, che il suo uomo tornasse in libertà).
Come responsabile del PCI e poi come presidente del CLN della Liguria, l'operaio empolese svolse un ruolo di primo piano nella condotta della guerra di liberazione nella regione, che si concluse, il 25 aprile del 1945, con la firma, nella allora sede della Curia arcivescovile a Villa Migone, dell'atto di resa ai partigiani italiani del generale tedesco Gunther Meinhold e dei suoi 30.000 soldati.
Nel dopoguerra Scappini ricoprì importanti incarichi nel PCI. Deputato e poi senatore per tre legislature, fu anche eletto tre volte consigliere comunale a Empoli e, nel 1985, a Genova. S'impegnò anche in Puglia e, finché è vissuto, ha dato un importante contributo all'attività dell'ANPI, dell'ANED, dell'ANCR e dell'ANPPIA, svolgendo anche, (spesso in collaborazione con la moglie, come nel volume Ricordi della Resistenza), una vasta attività pubblicistica. I testi, così come oltre 1.500 volumi della sua biblioteca, atti parlamentari, documenti di partito, sono ora raccolti, ad Empoli, nel "Centro di documentazione dell'antifascismo e della Resistenza", intitolato a Remo e Rina Scappini.

Comune di Empoli

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