RITORNO AI CAVALLI PUROSANGUE? ENTUSIASMI E DUBBI NEL MONDO PALIESCO FUCECCHIESE

lunedì 19 febbraio 2018:

Ritorno ai cavalli purosangue?  Entusiasmi e dubbi nel mondo paliesco fucecchiese.

Incuriosisce, e soprattutto sta facendo discutere, l’intervento del primo cittadino fucecchiese, Alessio Spinelli,  nel salotto del Caffè del Barbero che si è tenuto venerdì nella sede della contrada Borgonovo che ha visto come conduttore il giornalista Rai, e contradaiolo doc biancorosso, Jacopo Cecconi.

Alessio Spinelli, ospite della serata, ha lanciato in una sala strapiena di pubblico, appassionati di palio, addetti ai lavori, e rappresentanti della varie contrade fucecchiesi, un idea che ha incuriosito e fatto discutere i molti presenti, e che sarà destinata a far discutere, e forse aprirà un ulteriore dibattito sul futuro della più importante manifestazione cittadina che di sicuro, dividerà i fucecchesi in favorevoli e contrari.

In tanti hanno già messo le mani avanti ritenendo l’impiego dei purosangue un ritorno al passato.

Nel palio fucecchiese infatti, questa tipologia di cavalli, la cui velocità eccessiva richiede una pista con particolari requisiti ed accorgimenti di sicurezza, è stata messa in cantina a partire dall’edizione del 2004 vinta da Massarella con “Bandini Batticure” su Elisir di Loguduro.

Una decisione che ha visto lungo in quanto ha anticipato la decisione del Ministero della Salute del 3 agosto 2016 che consente l’impiego dei purosangue inglesi solo per i percorsi che hanno caratteristiche tecniche simili agli impianti autorizzati dal Ministero delle politiche Agricole e Forestali e quindi non nelle piste e piazze in cui si corrono i pali e le giostre.

La conseguenza è che l’unico palio in Italia che utilizza i purosangue è, al momento, solo quello di Legnano dove pare già da tempo prevalga l’orientamento all’impiego dei mezzosangue per motivi inerenti la sicurezza ed agibilità della pista.

Una proposta quella del primo cittadino fucecchiese, che andrebbe contro corrente, ma che conta sulle enormi potenzialità della pista nella ex buca D’Andrea che, senza grossi sforzi economici, potrebbe essere adattata strutturalmente e certificata per l’impiego dei purosangue catalizzando sulla città le attenzioni a livello nazionale  di tutti gli addetti ai lavori del mondo dei cavalli purosangue.

Occorre tener presente che un palio con i purosangue ha i suoi effetti collaterali: in primis quello relativo alla “tratta”.

Nei palii dove vengono impiegati i purosangue, che sono solo ad ingaggio, i cavalli non vengono assegnati con la tratta, anche perché non è semplice gestirli durante il tragitto per raggiungere il luogo di assegnazione e tenerli calmi per rutto il tempo dell’attesa, ma ogni contrada porta in pista quello “di fiducia” scelto appositamente per la corsa.

E’ inutile sottolinearlo: per Fucecchio il palio senza la tratta sarebbe un palio a metà, perché la tratta è lo spettacolo nello spettacolo, la serata più importante insieme al pomeriggio della domenica di tutta la settimana paliesca dove le emozioni, le speranze, le aspettative e le delusioni, si intrecciano dopo un attesa durata un anno intero.

Senza considerare le conseguenze negative che potrebbero riversarsi sul tessuto sociale ed economico con la perdita di una serata/spettacolo come quella della tratta in cui migliaia di contradiaoli, di tutte le età, si riversano nella piazza principale tra cori e colori per prendere il cavallo che gli assegna la dea bendata.

Quel che comunque è importante, considerate le potenzialità della pista, adattarla e certificarla per le eventuali corse dei purosangue resta comunque una buona idea; equivarrebbe a prendere la patente in attesa di acquistare l’auto.

Ma aldilà delle proposte e buoni propositi la realtà racconta anche una storia diversa: la struttura ippica fucecchiese nonostante le proposte di riqualificazione ed utilizzo durante tutto l’arco dell’anno resta un grosso contenitore vuoto.