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Porta Bernarda presenta il fantino e gli fa indossare la casacca

 

domenica 12 gennaio 2014:
Non più di 10 giorni fa Don Rodrigo nel suo articolo che periodicamente invia alla nostra redazione, aveva parlato di un possibile connubio tra Salvatore Sulas e la contrada Porta Bernarda creando scetticismo tra gli appassionati in quanto il pur sempre ottimo fantino di pista non necessariamente può essere una garanzia per una corsa come il nostro Palio con canapo e senza sella. Soprattutto sottolineava come i miracoli riescono solo una volta e pensare di ripetere l'esperienza del 2008 con Silvano Mulas sia improbabile.


Chi e' Salvatore Sulas? leggiamolo in un intervista rialsciata recentemente a Fabrizio Tenerini per ippicaduepuntozero.com

" Salvatore Sulas Ã¨ nato a Ozieri il 20 luglio del 1981, amante della carne, specie di pecora , in tutte le sue ricette. Tore, ha una passione per la campagna, per la pesca e per tutte quelle cose che si possono fare all'aria aperta nella massima tranquillità, comprese le lunghe passeggiate a cavallo, ed è proprio da qui che nasce il suo smisurato amore per l'ippica. Una sinergia tra uomo e quella splendida creatura che è il cavallo!

Come è nata la tua passione per questo sport?
Avevo sei anni quando mio padre mi fece il più bel regalo che avessi mai potuto desiderare, una cavallina tutta per me! Da qui in poi la mia vita è cambiata, il cavallo è diventato il mio "padrone".


Quanti anni avevi quando hai iniziato a correre con i cavalli?
Avevo 14 anni quando iniziai a frequentare le corse paesane, fui scoperto da un talent scout d'eccezione, "cianchino", che mi portò a Siena. Da qui ad iniziare a montare nelle corse regolari il passo è stato breve: andai a svernare a Pisa, presso le scuderie di Ettore Pistoletti, diventando prima artiere e poi, dopo aver preso il patentino nel febbraio 2001, allievo fantino.

Ti ricordi la tua prima vittoria?
Certo e chi se la scorda? Il primo maggio 2001 a Grosseto in sella a Chera, portacolori diAndrea Picchi. Dopo è stato un continuo crescendo di successi e 
soddisfazioni, basti pensare che nel 2002 vinsi la classifica degli allievi fantini con oltre 50 vittorie.

Se non sbaglio subito dopo andasti in UK per uno stage
Esatto, è stata forse una delle parentesi più belle della mia vita, è li, da Luca Cumani, che ho imparato tutti i segreti del mestiere. In Inghilterra l'ippica è tutta un altra cosa, la mattina ci sono lavori veri, sempre! Il pomeriggio poi mi dilettavo a fare il cavallo meccanico e posso dire che la spinta di braccia è nata e si è sviluppata proprio in queste occasioni.

Hai mai montato in Inghilterra?
Una volta a Beverly, giunsi 5° in una corsa per allievi con un campo partenti forte di 20 unità, un ricordo indelebile. Ebbi poi numerose proposte da allenatori e proprietari inglesi per rimanere a lavorare da loro, ma la mancanza della famiglia e della mia terra hanno avuto il sopravvento.

Poi sei tornato in Italia da Pier Luigi Giannotti...
Una persona squisita, un vero uomo d'ippica, a lui devo tanto, mi ha sempre dato fiducia. Insieme a lui devo ringraziare per la loro grande amicizia anche allenatori come Romolo ValeriAndrea Marcialis e Francesca Folco, grazie veramente di cuore! Merito loro, infatti, se sono riuscito a mettermi in mostra, e a fare il salto di qualità andando a montare in ippodromi metropolitani come Roma e Milano. Devo dire però che i primi anni sono stati duri, ho subito infatti numerosi infortuni che mi hanno tenuto fuori dall'attività agonistica per molti mesi, grazie al cielo però il "buio" è durato poco e, come si è riaccesa la luce, i risultati non sono tardati ad arrivare; due successi in corse di GruppoListed Race ed Handicap Principali, sino ad arrivare a oltre 800 vittorie.

Qual'è il successo e qual'è il cavallo che ricordi con maggior emozione?
Beh, sicuramente la vittoria in una corsa di gruppo in sella a Thinking Robbins, cavallo molto difficile da gestire, ma con il quale trovai subito un grande feeling.

Avrai avuto sin da piccolo un jockey a cui ti sei ispirato.
Decisamente Palmerio Agus, per me uno dei pochi fantini completi mai visti in attività, da lui ho imparato tanto, rimarrà sempre nel mio cuore e nei miei pensieri, specie in corsa quando devo inventarmi qualcosa al volo. Altri fantini che ammiro sono Lanfranco Dettori e per la grande sagacia tattica Richard Hughes, ma in Italia ci sono fantini che non sono secondi a nessuno, nemmeno alle prime "lame" internazionali.

C'è un giovane fantino che hai visto in attività e che secondo te ha le caratteristiche giuste per diventare un top player?
Sicuramente Antonio Fresu, ricordatevi questo nome, se rimane con i piedi per terra diventerà presto un ottimo fantino, è molto serio, modesto, insomma un ragazzo che farà molta strada.

Un cavallo che hai montato recentemente e ti ha lasciato un ottima impressione?
Non ho montato puledri eccezionali in questo scorcio, l'unico che si è mosso da buon cavallo da corsa è Gelido Incanto, un buon prospetto per il futuro.

A proposito del futuro, parlaci del tuo...
Quest'anno non ho nessun contratto scritto, ma ho un accordo sulla parola con la San Paolo Agri e con Maurizio Guarnieri e dovrei essere la loro prima monta.

Infine qual'è il tuo sogno nel cassetto
Andare all'estero e in special modo in Giappone, li l'ippica è il vero e proprio sport nazionale, nelle giornate di corse ci sono sempre tantissimi spettatori che fanno un vero e proprio tifo da stadio, per me come ho detto prima staccarsi dall'Italia è dura, ma la situazione ippica del periodo, toglie a tutti i pochi stimoli rimasti. Per concludere vorrei ringraziare una persona, la mia ragazza, Nadia Carta a cui devo tanto della mia carriera, per un fantino avere la persona giusta al fianco è determinante!

Salutiamo allora il "TORE NAZIONALE" facendogli un grosso in bocca al lupo per la sua carriera e soprattutto per la sua vita, Salvatore è un grande fantino ma soprattutto un grande uomo e si merita tutto il meglio."

Chiudiamo noi con una considerazione....analizzando l'ultima risposta: 
Crisi dell'ippica Italiana, volontà di abbandonarla per andare in Giappone, Ippica in Italia che toglie stimoli..... 

Ma allora cosa rimane? o il Giappone o il PALIO.. ecco perché ieri sera era con i dirigenti di Porta Bernarda e indossava la casacca Rosso Nera.

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