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Luca Del Corso ci racconta il suo viaggio a cavallo a Roma. Il mio modo per lottare contro la mia malattia

 

mercoledì 10 luglio 2019:

Quelle date che non dimenticherai mai…

Un mese fa, partivo direzione Roma con la sola compagnia di chi voleva esserci e dei miei amati cavalli. 
Un viaggio che mi ha permesso di esplorare me stesso e di fare una riflessione sui sessanta anni della vita.
Un momento anzi dei momenti ostili, me li aveva sottoposti la vita negli ultimi cinque anni, dal Tumore al seno di mia Moglie alle morti dei miei Suoceri ma per ultimo mi ha presentato un conto un poco beffardo.

Il mio Tumore.

Quelle date rimangono impresse nel cuore e nella mente sono quelle che ti fanno capire quanto sia importante la vita e tutte le persone che hai dintorno.

Mentre la data della mia partenza mi rimarrà impressa come quella che mi ha fatto capire quanto un viaggio così potesse cambiare la vita.

Perché partire per un lungo viaggio? Vi siete mai posti questa domanda? Un viaggio per staccare la spina, un viaggio per mandare tutti a quel paese per qualche giorno, un viaggio alla ricerca di qualcosa, sono le più semplici.
Viaggiando ci allontaniamo inevitabilmente dalla quotidianità, dai problemi quotidiani, da una brutta esperienza, il viaggio ci regala una pausa, un momento solo per noi durante il quale ci è data la possibilità di viaggiarci anche dentro, per conoscerci meglio.

Questo secondo me è importante.

I motivi che mi hanno spinto a intraprendere questo viaggio, non si riescono a cogliere e a concretizzare nell’essenza di un discorso che scava in profondità. Forse non è semplice neppure sintetizzarlo in poche parole.

Viaggiare è la cosa per la quale vale sempre la pena.

Non si sbaglia mai a viaggiare.

Comunque vada, ogni viaggio ci renderà indubbiamente più ricchi.

Avremo aperto uno spiraglio in più nella nostra mente.

Avremo riempito i nostri occhi di qualcosa d’insolito che, dopo averne fatto questa esperienza, resterà per sempre nostro.

Il tempo che si trascorre in viaggio lo si passa sorridendo, stando bene.

Tutti dovrebbero farlo spesso. Anzi, dovrebbe diventare una terapia prescrivibile, un viaggio.

Viaggiare è anche raccontare. Ricordare, rivedere le foto fatte per capire se sei riuscito a portare via un pezzettino di quello che hai trovato durante il viaggio.

Tornare da un viaggio riabituarsi alla vita quotidiana richiede molta più energia e coraggio di quanto serva per partire.

In questi ultimi giorni provo tantissime emozioni diverse, mescolate tutte insieme. Ripenso alla gioia, alla paura di non farcela e all’emozione della partenza e dei saluti, provate solo un mese fa, che già mi sembra che sia passato un secolo.

Quel viaggio neanche organizzato per la sola voglia di mettermi alla prova e di dimostrare a me stesso che ho combattuto e sto combattendo battaglie più grandi.

Io, come tutti quei viaggiatori che ho incontrato lungo il mio cammino, persone piene di sogni con il desiderio di viaggiare su Antiche Strade che possano comunicarti qualcosa, rivivere qualcosa, ricordare qualcosa o qualcuno, che ti facciano rendere conto che un “Passo Lento” ha tutto un altro sapore.

Le nostre giornate fagocitano i pensieri, le parole, le persone, i fatti……..insomma TUTTO!!!!!!

NO!!!!!! Le giornate trascorse in viaggio passano lo stesso ma hanno un altro sapore.

Hanno il sapore del cammino, del sole, dell’odore dei tuoi cavalli,dei profumi della natura, del sudore e della gioia di ESSERE AL MONDO.

In questi giorni più che mai, sto realizzando quanto questo lungo viaggio mi abbia cambiato, e ringrazio la VITA di avermi messo davanti tutti gli ostacoli per potermi mettere alla prova e per farmi assaporare il MIO VIAGGIO.
Perché quando si fa un viaggio di questo tipo, con tutte le esperienze che ti porti dietro, torni a casa diverso.

Torni a casa con la voglia di ricominciare e di donarti agli altri come fanno tante persone che ho incontrato nei meandri degli ospedali e delle cure.

Qui va il mio più sentito ringraziamento ad ASTRO, un’Associazione che lavora a sostegno del paziente oncologico e dei suoi familiari nel cammino che il malato deve percorrere prima, durante e dopo le cure necessarie per affrontare e vincere la battaglia al cancro. In particolar modo al Presidente Paolo Scardigli e al Dott. Claudio Caponi, che hanno voluto patrocinare questo mio viaggio seguendomi giorno per giorno.

Ma i miei ringraziamenti vanno anche all’Oncologia di Empoli, e nella fattispecie al Dott. Piergiorgio Giannessi che segue mia moglie e me negli anni di cura, perché per vincere c’è bisogno dei Chirurghi ma c’è bisogno anche degli Oncologi, parole che solo a dirle fanno paura, ma sono persone che si dedicano a noi e che ti cullano e ti curano nei lunghi anni dei protocolli e ti aiutano a vincere questa bestia.

Un viaggio se viene fatto con la convinzione della vita e soprattutto di una seconda opportunità di vita ti rende diverso.

Dopo un viaggio da soli, o in compagnia di amici veri oltre che ai familiari, ti porta a cercare sempre il lato positivo della cosa; sbagliare strada da una parte ti rattrista dall’altra ti apre scenari diversi, ti fa vedere un paesaggio, ti fa conoscere una persona che altrimenti non avresti ne’ visto ne’ incontrato nella tua vita.

In viaggio puoi incrociare decine di persone e puoi decidere di muoverti sempre da solo o di aggregarti a qualcuno. Una cosa però è certa: tutte le persone che ho incontrato sapevano precisamente dove andare, e oltretutto sapevano esattamente quello che volevano.

Nel viaggio, dove dormire, cosa mangiare, che strada prendere, sono le decisioni che vanno prese, senza pensarci troppo, ma soprattutto senza aspettare gli altri perché ti fanno perdere tempo e rischiare di mettere in dubbio la tua decisione.

Ti vuoi aggregare? Perfetto! Vieni con me. Io non dipendo da nessuno e tu non devi dipendere da me. Se voglio fare una determinata cosa, la faccio senza aspettare nessuno.

Ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e finché non fai del male agli altri, puoi fare tutto quello che ti pare. Io la penso così. Allo stesso tempo, ho sempre fatto quello che mi piaceva fare senza preoccuparmi di cosa pensavano di altri.

Quando decidi di partire e fare un viaggio, sai benissimo che una parte del tuo mondo rimarrà a casa, la tua famiglia, i tuoi amici più stretti le persone care.

In questo caso no!!! La mia famiglia, mia moglie e mio figlio non mi hanno voluto lasciare solo e sono venuti con me per qualche giorno per vivere insieme, perché è vivendo insieme che si superano tutte le difficoltà e sempre insieme è stupendo vivere le emozioni della vita.

In viaggio conoscerai nuove persone, ma i veri amici, quelli ti seguono da casa e sono fieri di te….e con la solita frase sai di averli accanto.”per qualsiasi problema chiama che ti raggiungo immediatamente”.

Quando tornerai a casa, saranno i primi che ti chiederanno come è andata e di raccontare la tua gioia che ti si vede in faccia.

Loro sanno che sei così, e ti accettano per come sei. E soprattutto perché ci sei!!!!!

Ora è giunto il momento di ringraziare tutte le persone che mi hanno ospitato sia personalmente che i miei cavalli, le persone che mi hanno dato una mano e soprattutto….i miei genitori che mi hanno dato l’opportunità di vivere QUESTA STUPENDA VITA!!!!!

 

Luca Del Corso

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